Idc: non si ferma la corsa degli smartphone, ma Samsung e Apple frenano

Idc: nel secondo trimestre impennata record delle vendite con 295,3 milioni di pezzi in più sul mercato. La coreana sempre prima in classifica, seguita dalla Mela. Ma per entrambe quote di mercato al ribasso. Crescono le cinesi Huawei e Lenovo. Quinta posizione per LG

Pubblicato il 30 Lug 2014

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Sviluppo dei mercati emergenti e vendita di prodotti innovativi a prezzi decisamente concorrenziali. Il calo di quote di mercato e di pezzi venduti (nel caso specifico si tratta di smarthpone) non può andare, necessariamente, di pari passo con le “linee guida” di carattere commerciale sopracitate. Ne sa qualcosa Samsung, che da aprile a fine giugno 2014 – questo il periodo analizzato dalla società di ricerche di mercato Idc, che parla di “un trimestre record, a dimostrazione di come il mercato degli smartphone abbia una marea di opportunità”, un lasso di tempo che ha fatto registrare complessivamente vendite record per 295,3 milioni di pezzi, con una crescita del 23.1% su base annua e del 2.6% rispetto a quanto visto nel trimestre precedente – è stata l’unica tra le aziende considerate a vendere meno prodotti rispetto allo scorso anno. Pur rimanendo la numero uno del settore, con 74,3 milioni di unità consegnate e una quota di mercato del 25.2% (nel 2013 questi valori erano rispettivamente di 77,3 milioni e del 32.3%).

Buoni i risultati registrati da Apple, che ha immesso sul mercato 35,1 milioni di smartphone (+12.4% rispetto al 2013), per una quota di mercato pari all’11.9% (era il 13% un anno fa). Secondo i dati di Idc, il terzo e il quarto posto della classifica sono occupati dalle aziende cinesi Huawei (ha quasi raddoppiato le vendite: da 10,4 a 20,3 milioni di pezzi, con una quota di mercato del 6.9%) e Lenovo (passata da 11,4 a 15,8 milioni di smartphone venduti) che crescono rispettivamente del 95.1% e del 38.7% in confronto allo stesso periodo dello scorso anno; chiude la top 5 LG, che ha spedito 14,5 milioni di dispositivi (+19.8% rispetto al 2013).

Nel frattempo Samsung ha rinviato a data da destinarsi il lancio del suo smartphone con sistema operativo open source basato su Linux, utile a ridurre la dipendenza da Android di Google (il team di sviluppo è capitanato dalla stessa Samsung e Intel, che fanno parte della Tizen Alliance insieme a Panasonic, Fujitsu e alcuni operatori mobili). L’esordio del Samsung Z, che debutterà nel mercato russo, è stato posticipato per “migliorare l’ecosistema Tizen” (a significare che la piattaforma non dispone attualmente di app e servizi a sufficienza per attirare il pubblico).

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