Un altro predominio televisivo sta sgretolandosi. I broadcaster via cavo e via etere stanno vivendo con crescente preoccupazione l’avanzata sempre più cospicua e aggressiva dei cosiddetti over-the-top, realtà che offrono contenuti multimediali online fruibili in streaming video anche attraverso lo schermo tv. Fra queste spiccano per popolarità e intraprendenza Google (con Chromecast), Apple Tv (un aggiornamento della piattaforma è previsto entro fine 2014), Roku (con la sua serie di streaming players) e, ora, anche Amazon. Lo scorso marzo l’azienda di Seattle ha presentato Amazon Fire Tv, la propria versione di set top box per la fruizione di contenuti multimediali via streaming video sul televisore. Si tratta di una scatoletta sottilissima, per ora disponibile solo per il mercato Usa, che consente di accedere ai contenuti di Amazon Instant Video (l’ecosistema video con oltre 45mila titoli di cui è proprietaria Amazon, accessibile con una sottoscrizione annuale di 99 dollari o in modalità pay-per-view), Netflix (con oltre 75mila titoli fra film, documentari e serie tv), YouTube, Vimeo, Hulu, WatchEspn, Showtime Anytime, così come agli archivi musicali di Amazon Mp3, iHeartRadio, Pandora e Play Music.
A detta di Amazon, grazie alla FireTv si può ora accedere a oltre 150mila titoli disponibili on demand (attraverso sottoscrizioni mensili o in modalità pay-per-view) tra film, documentari, Tv show, web show, cortometraggi, videoclip e programmi proprietari (primo fra tutti Alpha House, la serie prodotta nel 2013 dagli Amazon Studios). Al costo attuale di 99 dollari, Fire Tv (dotata di un processore quad-core e 2GB di Ram) nasce per fare diretta concorrenza alla Apple Tv (109 dollari per il set top box, che consente un accesso diretto a iTunes), allo “streaming stick” di Roku (60 dollari) e alla chiavetta Chromecast di Google (costa solo 39 dollari e agisce come una semplice ‘finestra’ di accesso, oltre che a YouTube e Pandora, ad alcune banche multimediali a sottoscrizione mensile quali Netflix, Hulu Plus, Hbo).
Il vantaggio della FireTv (il cui sistema operativo è lo stesso Android adottato nei tablet Kindle Fire) è il fatto di operare in un ecosistema sostanzialmente aperto agli sviluppatori di terze parti (rispetto per esempio a realtà come Apple Tv) e, a detta di quanti hanno già testato il sistema, con un’interfaccia molto più agevole e user-friendly e prestazioni superiori rispetto a soluzioni come quelle offerte da Chromecast e Roku.
Chromecast per esempio, a differenza della piattaforma di Amazon, non consente il mirroring del browser sul televisore per la navigazione via Internet, mentre con la Fire Tv si può navigare grazie a un’interfaccia di facile utilizzo o addirittura con richieste vocali via Bluetooth (“voice enabled remote control”): pronunciando il nome di un film, di un programma, di un videogame o anche solo di un attore o di un regista si possono visualizzare all’istante tutti i risultati utili relativi alla propria ricerca. Ma il “fuoco” che ha incendiato le mire di Jeff Bezos non si ferma qui. La FireTv di Amazon entra in diretta competizione con le console Xbox e Playstation offrendo nuove opportunità agli appassionati di videogame: utilizzando un apposito telecomando (il Fire Game Controller, costo 39 dollari) questi possono ora accedere a oltre cento mondi virtuali (con marchi del calibro di EA, Disney, Gameloft e Ubisoft), spesso a basso costo (a partire da 99 centesimi). Inoltre, Amazon ha ora avviato collaborazioni con Warner Bros, Lionsgate, 20th Century Fox, Discovery e altri per ampliare l’offerta di contenuti 4K Ultra Hd disponibile su Amazon Instant Video e accessibile tramite la sua Fire Tv.
La strada per la fruizione televisiva di contenuti digitali distribuiti in Rete è stata aperta sul mercato nordamericano da servizi come Netflix (vedi articolo) e Hulu (il suo ricco archivio di film, documentari e Tv show è accessibile per 7,99 dollari al mese). Ma gli utenti si stanno dimostrando particolarmente recettivi a queste alternative on demand e sono sempre più numerosi, soprattutto fra le giovani generazioni, coloro che abbandonano l’abbonamento alle Tv via cavo o via satellite per concentrarsi sullo streaming video. Secondo gli analisti di Ihs Technology, Google ha già venduto oltre un milione di chiavette Chromecast da quando sono state lanciate sul mercato sette mesi fa e queste sono ora disponibili in dodici Paesi; Roku, dal canto suo, presente sul mercato coi suoi ‘streaming players’ dal 2008, vanta già cinque milioni di fruitori.