La ricerca sulla robotica in Europa punti sulla tecnologia al servizio della persona e della società, e non solo sul settore militare e spaziale: è quanto hanno dichiarato in una nota i deputati Stefano Quintarelli e Adriana Galgano (Scelta Civica) e Paola Pinna e Tommaso Currò (Movimento 5 Stelle), membri dell‘Intergruppo parlamentare per l’innovazione tecnologica, a margine della recente visita all’istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pontedera. Con loro Maria Chiara Carrozza, deputato del Pd, ex ministro dell’Istruzione nel governo Letta e “di casa” al Sant’Anna, Scuola di cui è stata anche rettore.
Dichiarandosi “molto soddisfatti” della visita, i membri del gruppo bipartisan di parlamentari nato mesi fa con l’obiettivo di “rimettere il digitale al centro delle decisioni parlamentari” scrivono: “Abbiamo potuto verificare di persona le importanti ricerche che si conducono al Sant’Anna nel settore del social challenge, uno dei tre pilastri della ricerca europea. La ricerca nel mondo è stata spinta soprattutto dal settore militare e spaziale. L’Europa punta invece sulla tecnologia al servizio ai bisogni della persona e della società e questa è una vera innovazione di cui essere orgogliosi”.
I parlamentari proseguono descrivendo nei dettagli il loro percorso all’interno dell’istituto: “Abbiamo visto applicazioni in campo medico per il supporto agli anziani e per il recupero e il sostegno della disabilità, gli studi per la prevenzione delle cadute che causano un grande costo sociale, e i robot per i servizi agli anziani. Siamo all’avanguardia in questo campo – hanno rilevato – ed è importante che lo si sia anche in Parlamento per quanto riguarda le leggi sulla robotica che rispondano alle esigenze di uso etico delle applicazioni”.
I quattro esponenti politici hanno poi evidenziato un altro aspetto “molto positivo”, cioè “il fatto che l’Istituto Sant’Anna ha ben 24 progetti finanziati attraverso i Fondi Europei e rappresenta in Europea un modello di utilizzo virtuoso delle risorse. Uno degli obiettivi della prossima programmazione dei Fondi per l’Italia è un loro maggiore utilizzo dal momento che, incredibilmente, non usiamo tutti quelli a nostra disposizione”.