Gli utenti avranno diritto di sapere la qualità minima di tutte le offerte internet: non solo quelle Adsl (come avviene ora), ma anche quelle in fibra ottica e della rete mobile. E’ il senso di una proposta che Agcom ha messo oggi, nero su bianco, su una delibera che sarà in consultazione pubblica per 60 giorni. Per la precisione, Agcom vuole così aggiornare (potenziandola) la delibera 244/09/CSP “in materia di qualità e carte dei servizio di accesso a internet da postazione fissa”.
E’ una delibera che ha cambiato nettamente gli obblighi di trasparenza verso gli utenti. Sulle offerte Adsl oggi infatti gli operatori sono tenuti a indicare le prestazioni minime garantite e a concedere una disdetta gratuita se non le soddisfano (come da risultati del test Agcom disponibile su Misurainternet.it). Ebbene, ora Agcom vuole estendere questi obblighi a tutte le altre connessioni, ma anche potenziare i diritti degli utenti. In caso di “comprovata scarsa qualità della linea” (quindi attraverso un test fornito dall’Autorità), secondo la proposta di Agcom non si avrà solo diritto al recesso gratuito ma anche a passare a un piano più economico (il cosiddetto “downgrade”, che gli operatori ora non sono tenuti a concedere agli utenti).
Ultimo aspetto della proposta di Agcom: “rendere disponibili agli utenti, con cadenza annuale, i risultati degli analisi dei reclami ricevuti e risolti in attuazione delle disposizioni della presente delibera”.
Insomma, l’orientamento dell’Autorità è di aumentare trasparenza e diritti degli utenti. A quanto risulta al nostro sito, alcuni operatori stanno cominciando a opporsi agli obblighi di trasparenza sulla telefonia mobile, dove le prestazioni sono più complicate da garantire rispetto all’Adsl.
Se la tempistica prevista sarà rispettata, le novità dovrebbero scattare dal primo gennaio 2015. Da questo stesso mese, gli operatori saranno tenuti a adottare un unico client di misura certificato (si legge ancora nella delibera)