IL PIANO

Giacomelli: “Serve un’allenza nazionale tv-telco”

Il sottosegretario con delega alle Comunicazioni: “Penso a un incontro tra gli operatori del settore, da Sky a Mediaset a Telecom: se non allargano le competenze non reggeranno la concorrenza”

Pubblicato il 06 Ago 2014

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Una grande alleanza tra operatori della telefonia e delle tv in Italia per affrontare le sfide future. La indica il sottosegretario allo Sviluppo economico, con delega alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli. Intervistato dal Fatto quotidiano, Giacomelli spiega di stare pensando “a un incontro con tutti gli operatori del settore: le televisioni e i telefonici, da Sky a Mediaset passando per Telecom, ci vuole una grande alleanza”.

“Io voglio dire soltanto che adesso ci vuole un piano nazionale, seguire una logica di sistema Italia. Perché ciascuno di questi attori – spiega Giacomelli – non regge più la concorrenza se non allarga le proprie competenze. La tv sarà senza antenne tra un po’ di anni. Le risorse pubblicitarie vanno in direzione Google, Netflix, colossi americani. Io considero Mediaset e Sky due risorse straordinarie per l’Italia. E preciso: nel patto del Nazareno non esistono clausole per il Biscione”.

Sull’ipotesi di un neocolonialismo degli americani, avanzata da Fedele Confalonieri, Giacomelli commenta: “Mi sembra eccessivo e poi Mediaset non stava per accogliere gli arabi di Al Jazeera? I timori, però, sono concreti. Avreste mai immaginato una sintonia anche industriale tra la famiglia di Berlusconi e il gruppo di Carlo De Benedetti?”.

Giacomelli assicura poi che la Rai sarà riformata “in autunno. Ci stiamo lavorando: avremo una struttura di gestione più snella e più attenta al prodotto e avremo un nuovo meccanismo per il canone d’abbonamento. La Rai deve fare servizio pubblico, deve essere una fabbrica culturale, basta con questa palude: le professionalità ci sono e la morsa politica sarà eliminata. Daremo più soldi con il canone, poi niente scuse”.

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