“Di fronte all’assoluta mancanza di decisioni riteniamo che l’attuale cda con la sua inerzia abbia potenzialmente favorito il suo principale azionista e in Brasile principale concorrente, che cerca con questa azione, di rafforzare Vivo e indebolire sensibilmente Tim Brasil“. Parole dure quelle di Asati, l’associazione che reappresenta i piccoli azionisti di Telecom Italia presieduta da Franco Lombardi all’indomani dell’cda che approvato conti ritenuti “non soddisfacenti” anche se con il contributo del flusso di cassa e del contenimento dei costi “si è mantenuto un valore stabile della marginalità”.
“A Telecom Italia non rimane altro da fare che una offerta interessante a Gvt – quell’offerta su Gvt con cui la Findim e Asati da oltre tre anni hanno proposto di trovare un accordo – prima del 3 settembre, senza un gioco al rialzo, perché dopo, qualora fosse accettata l’offerta di Telefonica da parte di Vivendi è troppo tardi, il destino negativo della società sarebbe segnato e se oggi i vertici esecutivi sperassero solo sul fatto che Vivendi possa rifiutare un offerta monstre pari a 10 volte l’Ebitda commetterebbero un grandissimo errore di cui dovranno risponderne tutti gli azionisti”, sottolinea l’Asati nell’auspicare che l’offerta di Telefonica venga respinto “affinché non “venga inflitto a Telecom un colpo mortale”.
“Se questo è un Consiglio Indipendente, come annunciato prima dell’Assemblea che lo ha eletto, che doveva fare gli interessi di tutti gli azionisti e quindi anche delle minoranze e se risponde al vero quanto riportato recentemente dal Financial Times in seguito a un intervista all’attuale Presidente, cose mai smentite, ed i commenti recenti del sottosegretario Giacomelli, che sembrano un po’ critici nei confronti delle dichiarazioni del Presidente, allora era più coerente e trasparente il cda precedente che, per dna, essendo espressione di un azionista di controllo bloccato da Telefonica, si è mostrato coeso e coerente nelle sue chiare manifestazioni di favorire potenzialmente Telefonica con un eterno attendismo ad eccezione di pochissimi consiglieri dissidenti”.