Deloitte: Cloud, mobile e robotica attirano i soldi dei grandi investitori

E’ quanto emerge da una relazione di Deloitte e della National Venture Capital Association che ha indagato le attività di 311 venture capitalist mondiali. In forte aumento le aspettative verso il mercato dell’innovazione digitale

Pubblicato il 13 Ago 2014

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Nel corso dell’ultimo triennio, a livello internazionale c’è stata una particolare presa di coscienza da parte dei grandi investitori nei confronti del mercato legato alle nuove tecnologie, con particolare riferimento ad alcuni settori – cloud computing, mobile e robotica – dove l’investimento è considerato particolarmente favorevole. Dunque, stando ai risultati di una relazione pubblicata da Deloitte e dalla National Venture Capital Association – che hanno esaminato, tra maggio e giugno di quest’anno, oltre 311 venture capitalist provenienti da tutto il mondo (il 25% con sede negli Stati Uniti) – si stanno coltivano sempre più aspettative verso il mercato dell’innovazione digitale.

Nello specifico, il settore che ha ottenuto maggiore fiducia da parte degli investitori è quello del cloud computing (con una valutazione di 4.11 in una scala che va da a 1 a 5), a precedere quello del mobile (4.02) e della health information technology (3.94). Seguono i settori dei software aziendali (3.77) e non (3.59), dei nuovi media (3.51) e della robotica (3.41), “che in un solo anno ha registrato un incremento del 14% degli investimenti”, spiegano da Deloitte. Circoscrivendo l’indagine agli Stati Uniti, è affiorata invece a scarsa fiducia che gli investitori nutrono nei confronti delle politiche governative (in questo senso la valutazione è stata di 2.05, ovvero -6% rispetto allo scorso anno). Un dato che fa decisamente riflettere. Nel frattempo Deloitte si è espressa anche in merito alla Wearable technology, ovvero a quelle tecnologie indossabili che spaziano dagli smartwatch – gli orologi hi-tech – ai Google Glass, i cosiddetti occhiali di “realtà aumentata”. Ebbene, il 2014 potrebbe passare alla storia come l’anno delle tecnologie indossabili.

Deloitte prevede infatti che, entro il prossimo 31 dicembre, saranno ben 10 milioni le unità vendute, generando un totale di 3 miliardi di dollari; parallelamente, Juniper Research stima che entro il 2018 verrà raggiunta quota 19 miliardi di dollari. E ancora, secondo l’International Data Corporation, entro la fine dell’anno le vendite dei dispositivi wearable triplicheranno rispetto al 2013, raggiungendo le 19,2 milioni di unità – ma soltanto nel medio periodo, dunque non prima del 2016 assisteremo a un’adozione di massa – mentre dal 2018 passeranno a 111.9 milioni di pezzi, contro gli 1.7 miliardi di smartphone stimati fra quattro anni. Innovazioni a parte, occorrerà però sempre considerare l’impatto che, inevitabilmente, le tecnologie indossabili avranno sui livelli di privacy e sicurezza, sul controllo di dati e informazioni riservate e sulle reti aziendali.

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