Una crescita dell’utile netto del 23% a 214 milioni di dollari (dai 174 milioni dello stesso periodo del 2013), un esito che è stato in grado di superare le aspettative degli analisti di Thomson Reuters, le cui previsioni si erano attestate su un attivo di 198 milioni di dollari. Sono i risultati registrati nel secondo trimestre del 2014 da Lenovo, i cui ricavi al 30 giugno sono aumentati del 18% sull’anno a 10,4 miliardi di dollari, grazie alle maggiori consegne di Pc e smartphone – che hanno battuto la media del settore confermando la leadership dell’azienda cinese.
Il colosso orientale, il cui reddito al lordo delle imposte ha registrato un incremento del 22% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente, toccando quota 264 milioni di dollari, si è confermato quindi nel periodo come quarto costruttore mondiale nel settore smartphone, con una quota del mercato del 5.4%, inferiore soltanto – secondo l’International Data Corporation – a quella di Samsung, Apple e Huawei. Recentemente Lenovo ha sorpassato Samsung sul mercato degli smartphone in Cina. Il rafforzamento nell’area dei cellulari è stata un’operazione conseguente alla contrazione del mercato dei pc. Ora l’azienda punta a estendere le vendite di terminali mobili nel Medioriente, Africa e America latina.
I risultati sono stati commentati da Yang Yuanqing, l’amministratore delegato di Lenovo: “Mentre l’industria dei computer è in ripresa, il mercato degli smartphone continua a diventare sempre più mainstream, e adesso che le acquisizioni di Motorola Mobility e di Ibm x86 stanno per terminare vediamo ancora maggiori opportunità per continuare a crescere rapidamente”. Occorre ricordare, infatti, che lo scorso gennaio Lenovo ha acquistato Motorola Mobility da Google – che da parte sua l’aveva rilevato nel 2012 per 12,5 miliardi di dollari, durante il boom della bolla per i brevetti degli smartphone – per una cifra pari a 2,91 miliardi. Un accordo che ha portato vantaggi ad entrambe le aziende: Google, infatti, può continuare a sfruttare le royalties sui brevetti, mentre Lenovo può sedersi “ai tavoli che contano” forte dello storico brand statunitense.
“L’acquisizione di un marchio icona renderà Lenovo un rilevante competitor globale per gli smartphone. Abbiamo fiducia nel fatto di poter conciliare il meglio delle due società e creare prodotti che piacciano ai clienti”, è stato il commento di Yuanqing. Un’operazione, quella condotta dal gruppo cinese (e che ha incluso sia il marchio Motorola sia il portafoglio di smartphone di Motorola Mobility di cui fanno parte Moto X, Moto G e la serie Droi Ultra) avvenuta a breve distanza dal passaggio, nelle sue mani, dei server di fascia bassa x86 di Ibm per la somma di 2,3 miliardi di dollari. Entrambe le operazioni dovrebbero diventare effettive entro la fine dell’anno.