LA SFIDA BRASILIANA

Tim Brasil: Telecom va avanti con Vivendi, ma Oi spariglia le carte

Al vaglio del cda di oggi l’offerta da presentare per Gvt che sarà svelata domani mattina. Ma il gruppo di Tlc entra a gamba tesa nella partita e punta dritto all’acquisto della controllata carioca di TI

Pubblicato il 27 Ago 2014

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Telecom Italia va avanti con Vivendi e nel cda di oggi vaglia l’offerta per Gvt. Ma Oi spariglia le carte e punta a comprare Tim Brasil. Il gruppo carioca ha comunicato in una nota diffusa nella notte di aver incaricato la banca d’investimento Banco Btg Pactual di preparare un piano per l’acquisto della quota detenuta da Telecom Italia in Tim Participacoes, la holding che controlla appunto Tim Brasil. Secondo indiscreazioni l’offerta si aggirerebbe sugli 8 miliardi di dollari.

La vicenda Telefonica-Vivendi-Telecom sta diventando sempre più una partita di scacchi. Oggi alle 12 si è riunito il Cda di Telecom Italia, che dovrà dare il via libera alla proposta ufficiale di alleanza con Vivendi, alternativa a quella già depositata da Telefonica per Gvt, l’unica finora effettivamente sul tavolo. Con ogni probabilità, la comunicazione ufficiale della società sulla proposta arriverà domattina, prima dell’apertura della Borsa, in quanto è necessario attendere l’esito del cda di Tim Brasil che, a sua volta, ratificherà le decisioni della controllante italiana. A Rio De Janeiro, il board si dovrebbe riunire alle 21 ora italiana.

Le linee guida dell’offerta italiana, si legge su MF, sono ormai note: al gruppo francese presieduto da Vincent Bollorè verrà proposta una fusione tra Tim Brasil e Gvt (le controllate brasiliane di Telecom e Vivendi) con la maggioranza del nuovo gruppo che, salvo sorprese, dovrebbe essere assegnata ai transalpini. In più, Vivendi diventerebbe azionista di Telecom con una quota tra il 15% e il 20%. La logica di questa operazione è di carattere industriale e da quanto sembra avrebbe fatto breccia in Bolloré, che domani illustrerà i dettagli nel corso di un cda di Vivendi.

Il primo a commentare l’interesse di Oi è stato il consigliere di Telecom Italia, Tarak Ben Ammar: “Il Brasile è un paese ricco, con asset ricchissimi, il nostro, Gvt… Il Brasile è un paese in crescita, è un paese a cui tutti noi, sia spagnoli, sia italiani, sia fracesi, guardiamo con serietà”, ha detto prima di entrare alla riunione del cda.

La partita, però, resta ancora tutta da giocare e lo dimostrano gli incontri degli ultimi giorni tra il numero uno di Telefonica – oggi il cda del gruppo a Madrid – Cesar Alierta, e lo stesso Bolloré. Tema: il possibile rilancio da parte degli spagnoli all’offerta attualmente sul tavolo. La prima proposta iberica, presentata all’inizio di agosto con scadenza 3 settembre, aveva un valore complessivo di 6,7 miliardi e comprendeva anche la cessione ai francesi di un pacchetto di azioni Telecom pari all’8,3%.

Questa volta il valore complessivo dell’alleanza proposta da Telefonica dovrebbe aggirarsi tra 8 e 9 miliardi, ma alcune fonti parlano di un valore più vicino ai 9. La nuova proposta abbozzerebbe anche un accordo con risvolti di carattere industriale: Alierta avrebbe messo a disposizione la distribuzione dei contenuti di Vivendi non solo in Sudamerica, ma anche nel Regno Unito, in Germania, e avrebbe ipotizzato anche una possibile alleanza con Mediaset, considerando che Telefonica ha appena investito 100 milioni per l’acquisto dell’11,1% di Mediaset Premium.

A detta di Kepler Cheuvreux ci sarebbe più valore nel vendere Tim Brasil piuttosto che acquistare Gvt. Per gli esperti, infatti, la cessione potrebbe generare sinergie per 9 mld al mercato, che in parte sarebbero “ripagate” a Telecom Italia mentre l’acquisto di Gvt dovrebbe generare sinergie per 3 mld da condividere con Vivendi. Tuttavia, proseguono gli analisti, l’opzione Gvt sembra essere supportata dal management dell’azienda italiana e non ci sarebbero problemi Antitrust in Brasile. In ogni caso, concludono gli analisti, la possibile offerta di Oi per Tim Brasil è una notizia positiva, che rappresenta una via di uscita in caso di successo dell’offerta di Telefonica su Gvt.

Per Sergio Erede, advisor legale di Telecom nella partita per l’acquisizione della brasiliana Gvt, “la mossa di Oi sia solo una turbativa. E i seguiti delle turbative sono tanti: si finisce a volte anche in Tribunale”. Non si è invece sbilanciato su come andrà la contesa tra Telecom e Telefonica sull’azienda brasiliana: Ssapessi come vanno le cose in futuro, farei l’investitore”.

Ai sindacati italiani delle Tlc invece piace la “nuova strategia aggressiva” che il management di Telecom sta portando avanti con Telefonica per portare a buon fine l’ operazione con Vivendi e la sua controllata in Brasile, Gvt. “Dopo dieci anni di politica difensiva, c’era bisogno di una svolta”. Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil, si dicono “ottimiste” per quanto sta avvenendo, anche se sull’ offerta per Gvt, di cui le cronache finanziarie parlano da giorni, non c’è ancora nulla di ufficiale.

“E’ tutto in fase embrionale ma, rispetto alla Telecom di ieri, c’è un gioco in attacco. In questi anni, il gruppo è sparito dal mercato straniero, mantenendo praticamente solo il brand italiano ma con un grosso debito. Questa è la prima grande novità del dopo-Bernabè”. Il parere è di Salvo Ugliarolo, segretario generale della Uilcom-Uil, che reputa l’operazione di integrazione tra Tim Brasil e Gvt come “positiva” così come un’eventuale partnership con Vivendi.

“L’alleanza ci sembra molto saggia e molto seria, è l’ unico modo per tornare a competere”, commenta a sua volta Michele Azzola, segretario nazionale della Slc-Cgil. “Quello che succederà in Brasile poi – sottolinea – può essere un’anticipazione di quello che succederà in Europa”. Il riferimento è alle possibili fusioni e integrazioni dei gruppi tlc. “Sono troppi: in America ci sono quattro operatori, in Europa 80 e – continua – i margini delle aziende di telefonia si stanno erodendo”.

Tutti soddisfatti, e senza esitazioni, per l’uscita di scena ormai inevitabile di Telefonica dal gruppo italiano. “Telefonica, da quando è entrata nel capitale di Telecom, invece di essere d’ aiuto è stata solo un peso”, ritiene Vito Vitale, segretario generale della Fistel-Cisl, a cui “non dispiace” la prospettiva di un’ integrazione Tim Brasil-Gvt, “se Telecom, però, manterrà la maggioranza”.

A differenza del gruppo spagnolo, Vivendi “arriva con una strategia di crescita, Telefonica ha messo in campo solo operazioni finanziarie”. Il segretario generale, quindi, “aspetta e incrocia le dita” sugli svolgimenti dei prossimi giorni (domani è in agenda il cda di Telecom, dopodomani quello di Vivendi, ndr). La speranza, conclude Azzola, è che “Telecom possa tornare a guardare al futuro”.

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