Il vice ministro allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, contesta le dichiarazioni del presidente di Telefonica, Cesar Alierta, che ha ieri annunciato l’intenzione di uscire dall’azionariato di Telecom dopo l’acquisizione di Gvt da Vivendi.
In una dichiarazione via sms a Reuters Giacomelli ha detto: “Le dichiarazioni di Alierta? L’investimento più forte che Telefonica ha fatto quest’anno è stato contro Telecom. Non mi pare debba essere lui a lamentarsi, anzi semmai rimane ancora più incomprensibile il motivo per cui il governo di allora decise di fidarsi di lui”.
Vivendi, la scorsa settimana, ha scelto l’offerta finanziariamente più interessante per la controllata brasiliana e ha deciso di proseguire negoziati in esclusiva con Telefonica, respingendo di fatto la proposta di Telecom.
Il primo settembre Alierta ha annunciato che Telefonica uscirà dal capitale di Telecom Italia, subito dopo aver completato l’acquisizione dell’operatore brasiliano di banda larga Gvt, che rafforzerà la sua posizione sul mercato più importante dell’America Latina. “Non vogliamo stare in Telecom Italia”, ha detto Alierta, nel rilevare che la compagnia spagnola “ha appreso molto” durante il periodo di presenza in Telecom. E ha sostenuto che “il non essere italiani” è stata la principale barriera trovata da Telefonica per giungere a nuovi accordi con Telecom.
Si avvicina dunque a grandi passi il divorzio da Telecom Italia tanto più che nell’offerta da 7,45 miliardi a Vivendi per Gvt Telefonica ha aggiunto il conferimento del 12% del capitale di Telefonica Brasil (che a quel punto comprenderebbe Gvt), un terzo del quale può essere scambiato, a discrezione di Vivendi, del 5,7% di azioni Telecom che darebbe l’8,3% dei diritti di voto che gli spagnoli tengono nella compagnia italiana.
Vivendi probabilmente utilizzerà l’opzione di essere pagata da Telefonica per la controllata brasiliana Gvt in parte con azioni Telecom Italia.
Tempi e modalità dell’uscita sono già scritti. E Telefonica uscirà con un bilancio finale, scrive Il Sole 24 Ore, pari a 2,8 miliardi di perdite a frnte di investimenti pari a 4,5 miliardi mentre il valore di realizzo dovrebbe avvinicinarsi a 1,6 miliardi.