La tradizionale puntualità svizzera, almeno per quanto concerne la lungimiranza negli investimenti, è stata messa a dura prova dall’avanzare del mercato legato alle tecnologie indossabili – le previsioni di Idc parlano di 112 milioni di pezzi venduti nel 2018 partendo dai 19,2 del 2014 – un settore in merito al quale Nick Hayek, Ceo del gruppo Swatch nonché figlio del fondatore della storica azienda di orologi elvetica, aveva espresso alcune riserve, ammettendo che “c’è ancora grande resistenza da parte dei consumatori nei confronti degli smartwatch. Da parte nostra aspettiamo di vedere cosa succederà”.
A distanza di pochi mesi, i vertici di Swatch avrebbero cambiato idea, tant’è che nella prossima estate dovrebbero annunciare un nuovo modello, dal costo inferiore a 300 euro, in grado di monitorare le prestazioni fisiche di chi lo indossa. Oltre alle caratteristiche standard di uno smartwatch, questo modello disporrà di un contapassi, monitorerà le calorie bruciate e attraverso la tecnologia bluetooth integrerà nuove funzioni.
Dunque pur rivendicando la propria tradizione commerciale e autonomia operativa – l’attività di Swatch si basa, prima che sulle nuove tecnologie, sulla produzione mondiale del celebre orologio e, come ammette lo stesso Hayek: “tutte le grandi aziende vogliono lavorare con noi e non escludono progetti di collaborazione in alcune aree, ma possiamo anche fare molte cose da soli” – la società elvetica sarebbe pronta a replicare al lancio dello smartwatch iTime.
Sull’orologio smart di Apple al momento si rincorrono soltanto delle voci (secondo gli analisti Apple potrebbe chiudere il 2014 con 4 milioni di pezzi venduti, ammesso ovviamente che decida di lanciare l’iTime in tempo per le festività natalizie, e toccare quota 50 milioni a fine 2015). Il possibile arrivo dello smartwatch Apple mette così in forte agitazione Swatch – negli ultimi dodici mesi l’azienda elvetica ha registrato un calo azionario dell’11% – che però smentisce ogni possibile indiscrezione relativa a un progetto di collaborazione con il gruppo statunitense, sottolineando che “è un problema definire un prodotto solo per la sua tecnologia. La tecnologia da sola non vende, non nel mercato degli orologi”; e proprio per questo Swatch – che attualmente produce il Tissot T-touch expert solar, un orologio tattile a ricarica solare – intende continuare ad essere un punto di riferimento per il settore, nonostante l’incessante invasione di campo, che ad esempio ha già interessato il mercato editoriale e quello discografico, dei colossi della tecnologia.