Google Enterprise diventa Google for Work. La divisione aziendale che gestisce la piattaforma impegnata a fornire servizi quali Google Apps, Maps, Search, Chrome, Android e la piattaforma Cloud, destinati a semplificare l’attività lavorativa, cambia nome, come ha annunciato oggi il presidente di Google, Eric Schmidt. Nel suo blog ufficiale il top manager ha specificato: “Non abbiamo mai voluto creare ‘aziende’ nel senso tradizionale—volevamo creare un nuovo modo di lavorare. Perciò è arrivato il momento che anche il nostro nome rispecchi questo nostro obiettivo”. In altre parole intende allineare il branding dei prodotti business di Google al modo in cui i clienti li stanno usando.
Un cambio di brand, rilevano infatti alcuni commentatori, è mirato a convincere sempre più i corporate technology manager delle aziende ad adottare molti degli stessi strumenti che i loro dipendenti usano nella vita di tutti i giorni e a persuadere anche le imprese più piccole ad utilizzare le offerte business di Google. Altri osservatori sottolineano che BigG ha sempre scommesso sulla semplicità e il nuovo nome è più semplice e incute meno “soggezione” nei clienti.
Nel testo intitolato “Ecco a voi Google for Work” il presidente premette: “Siamo da sempre convinti che il posto di lavoro dovrebbe essere un luogo ricco di significati—e non un monotono susseguirsi di mansioni compiute in solitudine fissando un vecchio schermo, persi in una distesa di cubicoli. Inoltre, crediamo che la tecnologia dovrebbe rendere il lavoro migliore”.
Dopodiché traccia una breve panoramica di quello che è successo nell’ultimo decennio. “Dieci anni fa – scrive Schmidt – abbiamo iniziato a portare la tecnologia consumer di Google -con tutte le funzioni, i controlli e i servizi di cui hanno bisogno le aziende—nel mondo del lavoro. Siamo partiti con le funzionalità di ricerca e in seguito è stata la volta di Gmail. Oggi, con Google Maps e Google Cloud Platform, offriamo la ricchezza e l’affidabilità dell’infrastruttura Google agli sviluppatori e abbiamo anche allargato il nostro raggio d’azione all’hardware con Android e i Chromebook”.
Dopo aver delineato l’impegno passato di Google, Schmidt sottolinea che “il lavoro oggi è molto diverso da come era 10 anni fa. Il cloud computing – aggiunge – allora un’idea nuova, è oggi ampiamente disponibile, ed è possibile collaborare tra uffici, città, paesi e continenti diversi. Le idee possono passare dalla prima fase di prototipo, allo sviluppo, fino al lancio nel giro di pochi giorni. Lavorare da un computer, un tablet e/o uno smartphone non è più solo un trend—è realtà. E milioni di aziende, dalle più grandi alle più piccole, hanno scelto i prodotti Google perché supportassero il lancio, lo sviluppo e la trasformazione del loro business, e per aiutare ciascun membro del team a lavorare con gli stessi strumenti e servizi usati nella vita di tutti i giorni. In altre parole, il lavoro è già meglio di come era in passato”.
“Tuttavia – prosegue il presidente – la tecnologia sul luogo di lavoro non è solo un modo migliore per fare business. Significa anche permettere a chiunque, che si tratti di uno sviluppatore che lavora a un’idea in uno scantinato, di un fornaio che realizza un cupcake migliore o di una società con migliaia di dipendenti, di dare un reale contributo. Non abbiamo mai voluto creare “aziende” nel senso tradizionale—volevamo creare un nuovo modo di lavorare. Perciò è arrivato il momento che anche il nostro nome rispecchi questo nostro obiettivo. Da oggi, ciò che prima chiamavamo Google Enterprise diventa, più semplicemente, Google for Work. Quando usiamo strumenti che ci rendono la vita più semplice—come Google Apps, le Mappe, la Ricerca, Chrome, Android, Cloud Platform e molto altro—il lavoro migliora. Ed è proprio quello a cui stiamo lavorando — il meglio di Google, ora “for Work”.