Procede il piano di Wind per la cessione di 11mila antenne per la telefonia mobile, che potrebbero portare nelle casse della telco controllata dalla russa Vimpelcom più di 500 milioni di euro. Uno scenario che appare rafforzato dopo che le trattative per la fusione con H3g, controllata da Hutcison Whampoa, sembrano arenate su un binario morto per una serie di ragioni, tra le quali problemi legati alla governance e, secondo fonti citate dall’agenza di stampa Reuters, alle tensioni politiche tra Russia e Occidente sull’Ucraina.
Ma l’opzione della vendita delle torri potrebbe non escludere quella del matrimonio con 3. Intanto l’operazione della vendita avrebbe un impatto sul ridimensiamento del debito di Wind, che a fine giugno ammontava a 9,6 miliardi di euro.
Così il mese scorso gli advisor di Vimpelcom hanno mandato i dossier a oltre 30 possibili investitori, tra cui la spagnola Abertis e altri gruppi specializzati in infrastrutture
come l’italiana Ei Towers, l’australiana Macquarie, la francese Antin, American Tower e Crown Castle. Se la vendita andasse in porto Wind si priverebbe della proprietà di metà delle antenne di cui oggi dispone.