IL DISEGNO DI LEGGE

Turchia, nuova stretta sul controllo di Internet

Un disegno di legge presentato in Parlamento consentirebbe al presidente dell’Autorità di Tlc di bloccare un sito per motivi di sicurezza nazionale o di ordine pubblico e per prevenire “crimini” senza l’intervento di un tribunale

Pubblicato il 09 Set 2014

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Il governo turco ha deciso una ulteriore stretta sul controllo di internet dopo la normativa già adottata in marzo, definita ‘legge bavaglio’ dall’opposizione e criticata da vari osservatori in Ue e in Usa, riferisce la stampa di Ankara.

Un disegno di legge di portata più ampia è stato presentato in parlamento, dove il partito di ispirazione islamica Akp al governo ha la maggioranza assoluta, e prevede di reintrodurre alcune disposizioni rimosse dalla legge precedente per iniziativa dell’allora capo dello stato Abdullah Gul, scrive Hurriyet online. La normativa di marzo consentiva già al presidente dell’autorità delle telecomunicazioni (Tib), nominato dal governo, di chiudere un sito o di bloccarne i contenuti senza decisione giudiziaria. La legge però, su pressioni di Gul, aveva previsto una successiva conferma di un giudice.

La nuova legge dovrebbe consentire al presidente della Tib di bloccare qualsiasi sito per motivi di sicurezza nazionale o di ordine pubblico e per “prevenire crimini” senza che sia poi necessaria la conferma di un tribunale. Le nuove disposizioni consentono inoltre alla Tib di raccogliere e conservare i dati sul traffico web degli utenti. La legge di marzo era stata approvata a passo di carica dal parlamento dopo che su internet erano uscite rivelazioni compromettenti per l’allora premier islamico Recep Tayyip Erdogan, ora capo dello stato, coinvolto in uno scandalo di corruzione. Il governo di aveva anche bloccato in marzo l’accesso a Twitter e Youtube, provocando una pioggia di condanne internazionali.

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