EBay, parola del top management, non diventerà mai un social network. Ma una cosa è certa: per continuare l’evoluzione che l’ha portata da sito di aste on line tra privati a piattaforma per l’e-commerce globale (attiva in 190 paesi con 149 milioni di utenti attivi e 700 milioni di oggetti in vendita), deve fare i conti con le logiche dei follower e dei like. Ed ecco che stamani è stata presentata a Milano eBay Collezioni, la nuova funzione che permette agli utenti di creare e personalizzare delle gallery (che somigliano a vere e proprie e-zine) raccogliendo, commentando e collegando tra loro i prodotti nuovi disponibili sul portale.
Collezioni non nasce per agevolare la compilazione delle wishlist, ma per coinvolgere gli iscritti, sia privati sia soprattutto venditori, a usare gli item di eBay per raccontare storie, stili e tendenze, da aggiornare e condividere sul portale stesso oppure sui principali social network, come si potrebbe fare con una galleria di Pinterest o di Instagram. A dare il là all’iniziativa c’è un gruppo di testimonial Vip, che per il mercato tricolore sono la top model Nadegè Dubospertus, Filippa Lagerback e Irene Colzi, l’autrice del blog Irene’s Closet, ai quali si aggiunge il contributo di Biblioteca della Moda. Ciascuno di loro dovrebbe fungere, oltre che da ispirazione per l’impulso all’acquisto, anche da motore per il meccanismo virale che eBay vuole avviare. In America la funzione Collezioni è già attiva da circa un anno, e la presentazione in Italia (cui seguono a ruota quelle in Francia e in Spagna) arriva dopo l’attivazione del servizio in Uk, Germania, Australia e Russia.
Le premesse teoriche all’introduzione dello strumento nel nostro Paese sono contenute nei risultati di una ricerca commissionata da eBay all’istituto Ipsos, che ha analizzato i comportamenti e le opinioni degli italiani in relazione allo shopping elettronico. Per nove persone su dieci l’ispirazione riveste un ruolo definito “importante” nel 75% degli acquisti nella categoria Abbigliamento, nel 68% in Home & Garden e nel 64% nella categoria Hi-Tech. In generale, quattro italiani su dieci si sono detti interessati allo strumento delle collezioni online, create sia da altri utenti che da esperti o Vip. Questi ultimi influenzano il 28% degli intervistati negli acquisti on line .
“Per eBay rappresenta l’unico modo di scalare la classifica degli opinion leader sulle attività di e-commerce”, ha spiegato Carlo Raimondi, head of Trading di eBay in Italia, Francia e Spagna, “visto che secondo i dati Ipsos tra le principali fonti di ispirazione per gli acquisti giocano un ruolo fondamentale la famiglia, gli amici e in generale la rete delle conoscenze: a loro si rivolge il 26% degli intervistati sui prodotti per bambini e il 25% di quanti comprano nella categoria Food. I siti di vendita on line, di comparazione e i blog degli esperti vengono subito dopo, con ricadute su circa il 25% degli acquisti hi-tech. Infine ci sono i forum di discussione e i social network, con percentuali che variano dal 7 al 13%”.
Per Francois Coumau, direttore generale del gruppo per l’Italia, la Francia e la Spagna, Collezioni rappresenta la naturale evoluzione di quel che è diventata eBay. “Con circa il 75% degli item in vendita nuovi e una transazione su cinque a carattere internazionale, senza dimenticare il fatto che siamo presenti su circa 260 milioni di device con le nostre app, uno strumento come Collezioni non fa che completare il carattere dell’offerta di eBay, che fa leva sulla totale personalizzazione dell’esperienza d’acquisto: l’utente può comprare tutto ciò che gli serve o che gli piace, in qualsiasi parte del mondo”, ha dichiarato Coumau, sottolineando che la nuova funzione aiuterà a indicizzare le ricerche creando e aggiornando specifici gruppi di interesse.
Se questa è l’interpretazione di eBay delle attuali esigenze degli e-buyer, per quanto riguarda il futuro potrebbe essere meno semplice accontentare gli utenti. La ricerca Ipsos ha infatti evidenziato che per i prossimi dieci anni un italiano su due si aspetta la possibilità di “fare una passeggiata virtuale” in un centro commerciale, mentre il 35% prevede di essere in grado di provare virtualmente un capo di abbigliamento. C’è poi chi vorrebbe fotografare un vestito indossato e conoscerne subito modello e brand (28%), e chi ancora chiede che e-commerce voglia dire poter ricevere l’oggetto in appena un’ora (28%). Il 26% vorrebbe avere un personal shopper virtuale, mentre il 25% immagina di poter inviare via mobile le caratteristiche per ottenere un prodotto su misura e ricevere proposte su misura, stagionali o in concomitanza di eventi specifici segnati in calendario.