Renzi: “Una nuova Rai alla fine dei mille giorni”

Il premier interviene alla Camera: “La governance della Tv pubblica sarà sottratta ai partiti”. Intanto su Rai Way spunta un piano B: vendere comunque, a trattativa privata, una quota minoritaria della società

Pubblicato il 16 Set 2014

“Al termine dei mille giorni ci sarà una riforma della Rai in cui la governance sarà sottratta ai singoli partiti. Lo dico io che sono il capo del partito più grande in Italia e che rivendica con orgoglio di non aver mai incontrato l’Ad dell’azienda pubblica”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, durante l’intervento alla Camera in cui ha illustrato le riforme in programma nel piano dei “mille giorni” del Governo.

Intanto rimane in primo piano la questione Rai Way. La via maestra rimane quella della quotazione in borsa. Una quota minoritaria dell’azienda che gestisce le torri di trasmissione finirà sul mercato attraverso una Ipo, oppure anche attraverso la trattativa privata con potenziali acquirenti, se lo sbarco in piazza Affari dovesse fallire per le turbolenze di un mercato appeso alle crisi internazionali.

A tracciare questo scenario è Aldo Fontanarosa su Repubblica, che annuncia come il Governo Renzi stia ormai ultimando i decreti necessari per dare il via libera a vale Mazzini, dove il “doppio binario” sarebbe previsto nero su bianco. Insieme al requisito che il controllo sulla società rimanga pubblico.

Ma al di là del singolo decreto il Governo sta valutando il ruolo per il futuro di Cdp reti, controllata dalla Cassa depositi e prestiti, che ha in portafoglio il 30% di Snam e il 29,8% di Terna: sotto il controllo della società era destinata a finire anche la quota maggioritaria di Ray Way che sarebbe rimasta in mano pubblica. Un progetto che però che si è arenato da poco, con l’ingresso in Cdp reti, con una quota del 35%, della State grid International development limited (Sgid), controllata dalla State Grid corporation of China.

La richiesta a Borsa Italiana di ammissione alla quotazione delle proprie azioni sul mercato telematico azionario era stata presentata da Rai Way il 9 settembre. “La società ha poi presentato a Consob – specificava l’azienda in una nota – la richiesta di autorizzazione alla pubblicazione del prospetto informativo relativo all’offerta pubblica di vendita e all’ammissione a quotazione sul Mta delle proprie azioni ordinarie”.

I coordinatori dell’offerta globale per lo sbarco in Borsa di Rai Way sono Banca Imi, Credit Suisse Securities e Mediobanca. Leonardo & Co agisce in qualità di advisor finanziario della società, spiega la nota di Rai Way, della società Banca Imi svolgerà inoltre il ruolo di responsabile del collocamento per l’offerta pubblica e di sponsor. L’advisor legale incaricato dalla società è Bonelli Erede Pappalardo, mentre Clifford Chance agisce in qualità di advisor legale per i coordinatori dell’offerta globale.

Il Consiglio d’amministrazione della Rai aveva dato il via libera alla vendita il 4 settembre, approvando i documenti per il filing presso Consob e Borsa Italiana”.

Della vendita di una parte della società si era iniziato a parlare ad aprile, dopo che erano venute alla luce le misure previste dal Governo nel decreto Irpef, che tra le altre cose prevedevano un taglio di 150 milioni di fondi alla Rai dalle competenze del canone di abbonamento. Con il collocamento di una quota tra il 40 e il 49% di Rai Way la Tv di Stato potrebbe ricavare tra i 400 e i 450 milioni di euro, e ripianare dunque le mancate entrate conseguenti al taglio introdotto dal decreto Irpef.

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