La connettività influisce positivamente sul Pil dei Paesi e sul tasso di produttività delle aziende. Lo rileva uno studio di Huawei che ha preso in esame sia i Paesi emergenti sia quelli “maturi”. Nel dettaglio, i 16 indici esaminati dimostrano che per ogni punto percentuale di crescita del Global Connettivity Index (il parametro di riferimento del report ) si evidenzia un aumento del Pil pro capite che varia dal 1,4 al 1,9%, dato che diventa leggermente più alto nei Paesi emergenti.
Tra le nazioni censite, la Germania si è classificata al primo posto grazie al suo forte impegno nella ricerca e ai continui investimenti per lo sviluppo di tecnologie Ict, confermando di essere un mercato competitivo e vita. La ricerca ha anche rivelato come i Paesi in via di sviluppo stiano accelerando la loro crescita grazie a investimenti strategici in Ict. Ad esempio nazioni come il Cile, il Kenya e l’Egitto hanno fatto registrare i valori di crescita più elevati. Il potenziale della connettività può essere pienamente sfruttato attraverso una pianificazione strategica e le capacità Ict possono rappresentare un vero e proprio impulso per la crescita economica delle nazioni.
In questo quadro Huawei prevede che saranno stabilite oltre 100 miliardi di connessioni a livello globale entro il 2025, il 90% delle quali attraverso sensori intelligenti. Questo aumento sarà possibile principalmente grazie a quelle imprese che stanno implementando o implementeranno in futuro le connessioni di rete. Sfruttando la connettività per semplificare i processi aziendali, ridurre i costi e migliorare l’efficienza, le società potranno guidare l’innovazione e spostare l’attenzione da una rete prettamente orientata al consumer verso un web più attento all’industria.
Il rapporto ha inoltre evidenziato come le diverse tipologie di imprese investono e traggono vantaggi dall’Ict; lo scopo era comprendere le ragioni che portano alcuni settori ad avviare una trasformazione digitale a differenza di altri settori che non intraprendono quella strada. In questo processo, la ricerca ha suddiviso le società in quattro categorie distinte: “innovatori”, “strateghi”, “tattici” e “ritardatari”. Si considerano innovatrici le società che sfruttano l’Ict come motore fondamentale per la trasformazione del business e investono costantemente in maniera proattiva, rimodellando di volta in volta i modelli di business. Settori come finanza, istruzione, petrolifero e manifatturiero dimostrano come l’Ict sia in grado di trasformare le aziende. Il 71% delle società finanziarie ha confermato che i propri investimenti Ict aumenteranno di oltre il 5% nel corso dei prossimi due anni, il dato più alto riscontrato in termini di sviluppo. In generale, secondo il Global Connectivity Index, il 65% del campione esaminato prevede di aumentare gli investimenti Ict nel corso dei prossimi due anni.
La banda larga mobile, il cloud computing, i Big Data e l’Internet of Things (IoT) sono i quattro motori tecnologici e la maggior parte delle imprese si sta focalizzando su queste aree di sviluppo. Huawei prevede che entro il 2020 la spesa globale dell’Ict aumenterà di circa 5 trilioni di dollari. Oggi le tecnologie Ict basate sulla connettività sono utilizzate come importante sistema di supporto, ma questo ruolo tradizionale sta velocemente cambiando e l’Ict sarà sempre più integrato con i sistemi di produzione per generare valore. La connettività è diventata un nuovo fattore di produzione che va ad aggiungersi al territorio, al lavoro, ai capitali e alla tecnologia.
“Crediamo che il Global Connectivity Index offrirà uno spunto di riflessione per futuri investimenti in Ict nei vari settori e Paesi, ma, cosa ben più importante, siamo convinti che sarà un importante riferimento per i responsabili delle politiche del settore e i leader aziendali – dice William Xu Chief Strategy e Marketing Officer di Huawei – Huawei continuerà a lavorare a stretto contatto con i partner del settore per facilitare i collegamenti tra persone, tra persone e dispositivi e tra dispositivi stessi, per creare un mondo migliore interamente connesso”.