MEGA-RISTRUTTURAZIONE

Microsoft, seconda ondata di mega-tagli

2.100 nuovi licenziamenti in base al piano annunciato a luglio, che ne prevede in tutto 18mila. Finora cancellati 13mila posti, molti tra i dipendenti della ex Nokia. Chiuderà anche il lab R&D nella Silicon Valley e un’unità impegnata nella cybersecurity

Pubblicato il 19 Set 2014

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Microsoft sta tagliando altri 2.100 posti di lavoro come parte del piano annunciato a luglio che prevede in tutto 18mila licenziamenti entro la fine dell’anno fiscale. Lo riferiscono fonti giornalistiche statunitensi, aggiungendo che la riduzione del personale avverrà in varie divisioni, sebbene la maggior parte dovrebbe verificarsi tra le fila dei dipendenti della ex Nokia.

Da luglio l’azienda aveva già cancellato circa 13mila posti, che includevano sia parte del personale di Nokia sia addetti dell’Operating Systems Group e di altre varie divisioni dell’azienda.

Di questa nuova tranche di licenziamenti le fonti riferiscono che 747 saranno nella regione di Puget Sound, Stato di Washington, dove è basata Microsoft. Secondo il Dipartimento per la sicurezza sul lavoro, questo ulteriore “pacchetto” di licenziamenti comincerà a partire dal prossimo 17 novembre.

Microsoft chiuderà il suo laboratorio di ricerca nella Silicon Valley e scioglierà il Trustworthy Computing group, che lavora sulla cybersecurity e sulle questioni relative alla privacy. La company sta anche tagliando i contractor.

I licenziamenti fanno parte della strategia di Satya Nadella, diventato Ceo di Microsoft a febbraio scorso prendendo il posto di Steve Ballmer, e rientrano nel più pesante piano di tagli mai attuato nella storia della multinazionale.

A luglio, quando furono annunciati, gettando sconcerto tra dipendenti e suscitando commenti tra gli esperti, si disse che i licenziamenti avrebbero riguardato il 14% della forza lavoro totale della company, che dopo l’acquisizione della divisione telefonia mobile di Nokia, completata a fine di aprile, era arrivata a contare più di 120mila dipendenti. Dei 18mila esuberi totali, secondo quanto comunicato da Microsoft, 12.500 sono riconducibili proprio alle conseguenze della fusione con Nokia.

I licenziamenti dovrebbero determinare oneri lordi totali per l’azienda in un range tra 1,1 e 1,6 miliardi di dollari, inclusi costi legati a benefit e indennità di buonuscita. Nello specifico, Microsoft prevede di spendere tra i 750 e gli 800 milioni di dollari per le liquidazioni e altri benefit, e tra i 350 e gli 800 milioni di dollari per costi collegati agli asset. Il piano dovrebbe essere “sostanzialmente completato” entro la fine dell’anno, e “del tutto completato” entro la fine di giugno 2015.

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