Problemi di condominio per Mark Zuckerberg, fondatore e Ceo di Facebook, che era già stato denunciato dai vicini infastiditi dal trambusto causatro dalla costruzione della sua casa a Palo Alto, in California. Ora è la volta della sua seconda abitazione, una villetta da ristrutturare comprata nel 2013 per 10 milioni di dollari a Dolores Heights, un sobborgo di San Francisco.
Secondo quanto riportato da The San Francisco Chronicle, in tutto l’isolato attorno alla casa di Zuckerberg sarebbero comparsi i divieti di sosta, mentre decine di operai sono stati impegnati in lavori che hanno ridotto la transitabilità della strada per una serie di scavi, tra i quali quelli per la posa dei cavi in fibra ottica. Un operaio interpellato dal quotidiano ha detto che da aprile 2013 nel cantiere lavorano ogni giorno tra i 40 e i 50 operai, per quella che i vicini chiamano ormai “la fortezza”.
Secondo i documenti registrati all’amministrazione cittadina di San Francisco le ditte chiamate da Zuckerberg hanno richiesto e ottenuto 10 diversi permessi per il cantiere, per un lavoro da milioni di dollari.
Tra i permessi c’è quello per un lavoro da 65mila dollari per il rifacimento della cucine e dei bagni, quello per aggiungere nel retro e su un lato della costruzione una nuova area abitabile (750mila dollari), e uno per una spesa da 25mila dollari per rendere abitabile il quarto piano della costruzione. In più ci sarebbe una spesa da 720mila dollari per aggiungere ufficio, media-room, un nuovo bagno, un’anticamera, una lavanderia, una cantina e un angolo bar con lavandino. E poi il nuovo bagno al secondo piano e la completa ristrutturazione del secondo, del terzo e del quarto piano.
A servizio della casa sarà anche costruito un nuovo garage nel seminterrato, che monterà una piattaforma girevole che renderà più semplice l’ingresso e l’uscita delle automobili.
Un mega-cantiere che sta mettendo a dura prova la pazienza dei vicini, che si lamentano del rumore costante, e del fatto che da 17 mesi non possono parcheggiare di fronte alle proprie abitazioni. “E’ difficile sollevare questo argomento senza sembrare lamentosi o dare l’impressione di voler punire qualcuno soltanto perché è ricco”, ha detto un vicino al San Francisco Chronicle.