Sherpa al lavoro per mettere a punto una soluzione condivisa dagli stati membri sull’abolizione delle tariffe di roaming. In ballo c’è principalmente la data, il momento dal quale non sarà più possibile per gli operatori applicare costi aggiuntivi alle chiamate o alle connessioni effettuate dall’estero. Le riunioni tecniche si susseguono, e una è in programma proprio oggi, per preparare il consiglio informale delle Tlc che si svolgerà il 2 e 3 ottobre a Milano, dove i ministri degli Stati membri proveranno a formalizzare una posizione comune. Al caso sta lavorando proprio in queste ore, per la presidenza di turno italiana, il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli.
Giacomelli è tra l’altro tornato proprio nelle scorse ore sulle anticipazioni che erano state date dal Financial Times sulla proposta di mediazione italiana da presentare in Consiglio, per evidenziare alcune inesattezze: “E’ solo una bozza di lavoro di sintesi con i partner europei che è appena cominciato e di cui viene data una lettura parziale – afferma a proposito della notizia del FT – Per esempio, nella proposta della presidenza italiana non c’è nessun rinvio della fine del roaming al 2016 ed è anzi indicata la necessità di fissare una data”.
A supporto dell’operato della presidenza di turno italiana arriva anche il commento del commissario Ue all’Agenda digitale Neelie Kroes: l’esecutivo comunitario è molto soddisfatto “di come l’Italia sta portando avanti i negoziati”
Sull’indicazione della data esatta per la fine del roaming, infatti, si è creato finora più di un equivoco: se è vero che sia il Parlamento europeo, in occasione dell’approvazione della direttiva “Connected Continent”, sia il commissario all’Agenda digitale Neelie Kroes, avevano più volte dato parere favorevole all’abolizione dalla fine del 2015, è anche vero che l’ultima parola in merito spetta al Consiglio Ue, che deve trovare una posizione unitaria tra i ministri degli Stati membri. Gli stati membri non sono tutti d’accordo, e tra loro c’è sia chi vorrebbe indicare la strada da seguire, ma senza fissare una deadline, sia chi vorrebbe mantenere l’indicazione del 15 dicembre. In questo quadro l’Italia sostiene che una data debba essere fissata, considerando le esigenze di tutti i paesi, quelle di regolare il mercato in modo equilibrato, e considerando le perplessità degli operatori, da sempre fermamente contrari all’abolizione del roaming. Una contrarietà motivata dal fatto che questa misura causerebbe un’ulteriore diminuzione nelle entrate degli operatori, in una situazione congiunturale di mercato già problemiatica. Il tentativo è quello di arrivare al risultato in maniera graduale, senza creare scompensi sul mercato, ma in ogni caso trovando una posizione condivisa sulla limite di tempo che servirà per la transizione.
A supporto dell’operato della presidenza di turno italiana arriva anche il commissario ue all’Agenda digitale Neelie Kroes, che tramite il suo portavoce fa sapere che l’esecutivo comunitario è molto soddisfatto “di come l’Italia sta portando avanti i negoziati”. La presidenza italiana, ha spiegato il portavoce della Kroes, “sta solo provando a far avanzare gli altri elementi del pacchetto mentre vengono definiti i dettagli su come si arriva alla fine del roaming”. “Alcune parti del testo italiano sul roaming – ha concluso – sono anche più forti rispetto alla proposta della Commissione”.
Una posizione confermata anche da Sandro Gozi, sottosegretario alle Politiche europee, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio Competitività: “La presidenza italiana – afferma – ha l’obiettivo di fissare una data per la fine delle tariffe roaming, è un fatto che alcuni Stati membri hanno forti riserve su questo”
Quello delle ipotesi sulle date è finora stato un balletto: se nel 2013 il presidente della commissione Barroso aveva parlato dell’abolizione del roaming da luglio 2014, successivamente si era arrivati a indicare la data da luglio 2015, e poi altre voci a proposito del “Connected continent” erano arrivate a spostare in avanti la deadline fino al 2016 o al 2017.