BRUXELLES

Roaming zero, Oettinger: “Giusto chiamare in Ue senza sovrapprezzi”

Il commissario designato all’Economia digitale si schiera a favore dell’abolizione dei costi aggiuntivi per le chiamate dall’estero: “Condivido pienamente l’obiettivo del Parlamento Ue”

Pubblicato il 29 Set 2014

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“Condivido pienamente l’obiettivo del Parlamento europeo di assicurare che i telefoni mobili possano essere usati in Europa senza dover pagare tariffe roaming”. Lo afferma Guenther Oettinger, il commissario designato all’economia digitale. Il neo commissario Ue è intervenuto con una risposta scritta agli europarlamentari al questionario che precede le audizioni che cominciano oggi a Bruxelles.

Il neo commissario ha poi detto più tardi durante l’audizione all’Europarlamento che “auspicabilmente” i sovraccosti del roaming saranno tagliati “entro dicembre 2015”. Oettinger ha poi auspicato che un “ammontare significativo” dei 300 miliardi del piano d’investimenti Juncker vada per la realizzazione delle infrastrutture per il settore, impegnandosi a “tagliare” i costi e a ridurre la regolamentazione “al minimo”. In particolare, “il 5G è il futuro, vogliamo evitare ogni ritardo”, ha aggiunto il commissario, sottolineando però che la maggior parte degli investimenti per il settore tlc dovrà venire dai privati. Secondo Oettinger è poi necessario rivedere le norme Ue sulla concorrenza perche’ ci sia più “flessibilità” per favorire gli investimenti a livello locale.

Sul dossier “roaming zero” sta lavorando proprio in questi giorni il governo italiano come presidente di turno del Consiglio Ue, con l’obiettivo di chiudere un accordo sul roaming entro la fine dell’anno.

“La Presidenza italiana non ha proposto alcun rinvio della fine del roaming e, anzi, intende arrivare a fissare nel testo una data certa”, aveva affermato nei giorni scorsi Antonello Giacomelli, sottosegretario con delega alle Comunicazioni, dopo l’anticipazione data dal Financial Times sulla bozza della proposta dell’Italia al Consiglio.

Rispetto al pacchetto Tlc in discussione tra gli stati membri, che sarà affrontato nella riunione informale del Consiglio sulle telecomunicazioni previsto per il 2 e 3 ottobre a Milano, Giacomelli sottolinea che “l’Italia sta cercando di favorire il migliore punto di sintesi tra le diverse posizioni”, in un clima generale di collaborazione, con “l’intenzione di approdare a un testo condiviso”.

Quanto alla clausola di “fair use” del roaming, “è stata giudicata da tutti gli Stati membri positivamente – prosegue Giacomelli, ma richiederà un ulteriore approfondimento”. La clausola prevede che l’uso del cellulare all’estero sia soggetto alle stesse tariffe di quelle domestiche solo fino a un certo volume di traffico, dopodiché entrerebbero in vigore le tariffe più care del roaming, come è il caso al momento.

La presidenza italiana propone che l’uso ragionevole sia calcolato sulla base “del consumo domestico medio annuo nell’Ue” di telefonate, sms e dati. Ma “in un periodo iniziale” il roaming alle tariffe domestiche sarebbe limitato “a una frazione del consumo domestico medio giornaliero”, per poi crescere progressivamente. La misura nasce per mettere un limite al cosiddetto “arbitraggio” delle Sim, la possibilità cioè per gli utenti di acquistare le sim nei paesi dove le tariffe sono meno costose, ad esempio nei paesi dell’Est europeo, per poi utilizzarle nelle aree di mercato dove i prezzi sono più alti.

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