C’è anche una società affiliata di Alibaba tra le due banche commerciali di proprietà privata cui l’ente regolatore cinese del settore bancario (China banking regulatory commission) ha dato l’autorizzazione a operare sul mercato nazionale, mettendo così a disposizione delle piccole imprese nuove opzioni di finanziamento e introducendo elementi di concorrenza in un settore dominato dalle banche di proprietà dello Stato.
L’affiliata di Alibaba ha ricevuto ieri la licenza per aprire una banca nella ricca città di Hangzhou, sulla costa est, dove anche il colosso dell’e-commerce ha i suoi quartieri generali.
Alibaba, spiega oggi il Financial Times, si alleerà con la Fosun International, uno dei maggiori gruppi industriali privati cinesi, per formare la Zhejiang Internet Commerce Bank. Questa banca, dichiara una nota di Fosun, “soddisferà principalmente le necessità di investimento e finanziamento delle micro-imprese e dei singoli consumatori”.
Il sistema bancario cinese è dominato dai grossi istituti di proprietà dello Stato e ha tradizionalmente favorito il prestito verso gruppi altrettanto grossi e sempre di proprietà pubblica. Le piccole imprese di proprietà privata hanno difficoltà a trovare capitali sul mercato.
Ora l’atteggiamento del governo e del regolatore è si cercare di favorire l’imprenditoria privata permettendo anche alle piccole imprese di accedere al credito: sono del resto i piccoli attori, dicono gli economisti, che generano circa il 60% del pil cinese e creano circa il 75% dei nuovi posti di lavoro.
“La nuova piccola banca di Alibaba non andrà a toccare i clienti esistenti delle banche esistenti consolidate, ma competerà per raggiungere nuovi clienti”, sottolinea Zou Hengchao, analista di Minsheng Securities. “Alibaba può sfruttare il vantaggio portato dai suoi Big Data, cioè i suoi dati interni derivanti dalle transazioni che avvengono sul suo sito, per valutare i rischi. Potrà così trovare clienti di piccole o anche micro-dimensioni”.
La China banking regulatory commission aveva annunciato a marzo l’intenzione di concedere delle licenze per operare come banca a 10 diverse società private. A fine luglio il regolatore ha approvato tre banche, tra cui una con sede a Shenzhen che fa capo alla rivale di Alibaba, Tencent.
Gli analisti pensano tuttavia che le banche private non siano la panacea per i problemi di finanziamento delle piccole imprese cinesi: questi piccoli istituti di credito non hanno la rete di filiali su cui contano le grandi banche tradizionali e potrebbero non essere in grado di offrire prestiti a tassi di interesse bassi come quelli delle grandi banche.