Marco Fossati supporta la fusione tra Tim Brasil e Oi con l’obiettivo di rafforzare le revenue nel più grande mercato latino-americano. “Da un punto di vista industriale la fusione Tim Brasil-Oi ha molto senso – ha sottolineato in un’intervista a Bloomberg – Si tratta di un progetto che avevo già proposto nel 2009, ma al quale Telefonica si oppose profondamente”.
Va ricordato che a fine agosto Oi ha dato mandato alla banca d’affari Btg Pactual di sondare l’interesse di potenziali investitori per Tim Brasil.
La Findim di Fossati detiene circa il 5% per cento di Telecom Italia. Commentando le indiscrezioni sulla cordata guidata dall’ex ceo di Telstra, Sol Trujillo, interessata ad acquisire una quota di Telecom Italia, Fossati ha chiarito di non essere “a conoscenza del progetto di Trujillo”. “Non sono interessato alla nazionalità di potenziali investitori – ha però spiegato il manager – Ma ai piani industriali che consentano la valorizzazione di Telecom Italia. Trujillo è sicuramente un esperto di telecomunicazioni. “
Secondo indiscrezioni riportate da Bloomberg la scorsa settimana, l’imprenditore Usa Solomon Trujillo che già in passato aveva mostrato interesse per la compagnia, starebbe raccogliendo capitali per lanciare un’offerta da 7,5 miliardi di euro (9,6 miliardi di dollari) su una quota di Telecom Italia. Trujillo avrebbe discusso il piano con alcuni consulenti finanziari e fondi sovrani; tra questi quelli del Qatar e di Abu Dhabi avrebbero espresso interesse. Trujillo però non avrebbe contattato il Cda del gruppo italiano in quanto il progetto non sarebbe ancora del tutto finanziato e perché vorrebbe essere sicuro di avere il sostegno del governo italiano prima di qualsiasi mossa.
Il piano chiamato “Adriano”, spiegava Bloomberg, vorrebbe il 62enne Trujillo, già Ceo di Us West Communications, Orange e Telstra, sulla poltrona di amministratore delegato di Telecom Italia. L’investimento da 7,5 miliardi di euro sarebbe equivalente a quasi la metà dell’attuale valore di mercato dell’ex monopolista delle telecomunicazioni, che però al momento deve fare i conti con un indebitamento netto di 27,5 miliardi di euro. Il progetto potrebbe prendere la forma di un aumento di capitale o attuarsi mediante acquisto diretto di azioni Telecom sul mercato.