“Digital Minds for a new Europe” è il titolo della serie di interventi raccolti sul sito di Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione Ue e commissario uscente all’Agenda digitale. Quaranta contributi che fino al 31 ottobre accompagneranno con proposte e idee sui temi dell’innovazione il periodo che manca alla fine del mandato.
Oggi è la volta di René Oberman, ex numero uno di Deutsche Telekom e ceo uscente di Ziggo, (qui in versione integrale), Reinhard Ploss, ceo di Infineon Technologies (qui in versione integrale) e Rufus Pollock (qui in versione integrale), fondatore di Open Knowledge (qui in versione integrale).
“Ricostruire lo stato dell’arte delle infrastrutture ‘gigabit’, combinando quelle in fibra e ibride e le reti wireless in grado di offrire collegamenti a Internet ad alta velocità per tutti e per ‘tutte le cose’ è uno dei progetti europei più importanti del nostro tempo. Ma arrivare a una copertura completa è molto difficile. Le telco, i regolatori e i governi devono aprirsi e sfidare le loro abitudini più consolidate per ottenere una svolta e chiudere i divario che ci divide dalla “gigabit society”.
Io credo che questa gigabit society debba essere inclusiva. Ogni bambino e ogni studente, ogni cittadino, ogni lavoratore, ogni pensionato e ogni persona in cerca di lavoro, insegnanti, ingegneri, infermiere o artigiani, imprenditori o scienziati, ovunque essi vivano in Europa, benestanti o no, esperti o alle prime armi, dovrebbero tutti essere nella condizione di connettersi e partecipare” (…)
“In passato eravamo abituati a vedere il mondo digitale come se fosse una cosa distinta dalla vita reale. Oggi sono entrambi sul punto di diventare una cosa sola. I collegamenti sempre più solidi tra le due sfere creno una nuova qualità dell’interazione, e offrono molte possibilità, ma presentano anche molte sfide. Cresce con urgenza il bisogno di soluzioni di sicurezza affidabili per lo scambio di informazioni. Dal momento che l’Europa ha tutte le competenze e gli strumenti che servono per il loro sviluppo, queste soluzioni potrebbero dare una spinta all’economia europea, consentendole di diventare leader a livello mondiale come “security provider”, e creando un reale valore per la società moderna”. (…)
“Ogni giorno affrontiamo sfide, da quelle personali, come trovare il modo più veloce per raggiungere il posto di lavoro, o decidere cosa mangiare, a quelle globali, come il cambiamento climatico e come nutrire in modo sostenibile ed educare sette miliardi di persone su questo pianeta.
A Open Knowledge crediamo che queste informazioni aperte, e il fatto di poterle trasformare in conoscenza, possano essere cruciali per indirizzare queste sfide, e costruire una società in cui ognuno, e non soltanto pochi, sono aiutati dalle conoscenze di cui hanno bisogno per capire e portare a termine i cambiamenti.
Negli ultimi 10 anni, da quando Open Knowledge ha iniziato a lavorare come organizzazione, abbiamo avuto l’opportunità di dare una mano per creare un nuovo network globale in cui lavoriamo insieme ad altre associazioni e partner simili a noi per offire informazioni aperte e trasformarle in conoscenze utili. “Open” è diventata una parola chiave. Ma mentre molto è già stato ottenuto, il mondo dei dati e delle informazioni è diventato sempre più complesso. I dati sono dappertutto, e oggi parliamo comunemente di economie digitali e di società connessa. Ma dare un senso ai dati e poi utilizzarli con saggezza, è ancora una delle più grandi sfide che abbiamo davanti come società globale e sempre più interconnessa” (…)