CAPRI 2014

Santoni: “Sul digitale Italia sia più ambiziosa”

Non basta recuperare il gap da 25 miliardi con l’Europa, sottolinea il presidente di Assinform. “Bisogna guardare più in alto”. E alla PA: “Puntare sul cloud è chiave di volta”

Pubblicato il 02 Ott 2014

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“Il mondo misura gli investimenti IT in rapporto alla crescita del Pil. Abbiamo un gap di 25 miliardi con l’Europa. Ma è questa l’ambizione vera? Recuperare il diviario? Credo che l’Italia si meriti qualcosa di più. Servono obiettivi ambiziosi”. Questa la vision di Agostino Santoni, presidente di Assinform, fra i relatori della convention Between in corso a Capri.

Santoni invita a guardare al futuro con impegno e responsabilità e schiera in prima fila il mondo delle associazioni. “Abbiamo scelto di operare in un certo modo, ossia di rivoluzionare il modus operandi. Associazionismo fa rima con lentezza e noi abbiamdo deciso che deve far rima con velocità. La nostra industria ha 3 problemi: crescita, produttività, occupazione. Purtroppo non siamo più agenti del cambiamento ed è necessaria la collaborazione di tutti”.

Secondo il presidente di Assinform e numero uno di Cisco se è vero che “ci sono dei business che stanno andando discretamente veloci” è anche vero che “il benchmark di riferimento deve essere più ambizioso”. I servizi per il cloud – ha evidenziato il manager – crescono del 32%, l’e-commerce del 57%: “Ebbene non basta, siamo lenti e non ‘chiari’ nella direzione in cui si va. Il benchmark è crescere del 300%”. Emblematico il rapporto fra innovazione e occupazione, ha detto ancora Santoni: “L’83% delle aziende che fallisce non aveva sito web. E’ la dimostrazione che per andare avanti c’è bisogno di competenze in grado di capire cosa serva per la competitività e per stare al passo con l’innovazione”.

A tal proposito Santoni, nel ribadire la forte cooperazione interna a Confindustria fra tutte le associazioni che si occupano di Ict e digitale, a partire da Confindustria Digitale, evidenzia che “ogni mese nella nostra associazione più 350 talenti in ambito pre-competitivo lavorano su progetti che a nostro avviso saranno driver del cambiamento”. Secondo Santoni “serve forte motivazione e stimolo al cambiamento del Paese. Non riusciamo a capire la governance. Ci piacerebbe essere al centro di questa discussione, vorremmo essere più rilevanti attraverso capacità di collaborare, competenza e motivazione. Bisogna essere capaci di attirare investimenti, e quindi serve innovazione”.

Fra le tecnologie che Santoni considera “dirompenti” c’è il cloud. “Ma non è ancora chiaro il suo valore. Nell’ultimo anno abbiamo assistito ad una associazione incredibile fra cloud e quantità di server nella PA. Non è questo. È anche questo, ma è alla fine di un percorso che si chiama architettura. Il cloud è uno straordinario agente di cambiamento. Oggi tutte le aziende Ict hanno reinderizzato R&D e go-to-market sulla trasformazione cloud. Ha impatto su tutto”.

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