CAPRI 2014

Madia: “Se le PA locali non si muovono ci penserà il governo”

Il ministro spinge l’acceleratore sulla rivoluzione digitale e l’attuazione dei decreti. “PA deve essere digital by default. Diritto dei cittadini ottenere servizi per via digitale”

Pubblicato il 02 Ott 2014

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“Dobbiamo ricordarci sempre che il digitale è un mezzo non un fine per modernizzare il sistema pubblico. Bisogna affermare il concetto del digital by default, in cui il servizio non è la buona pratica ma la via ordinaria con cui le amministrazioni danno servizi ai cittadini. E devono farlo in modo semplice”. Lo ha detto il ministro per la PA e Semplificazione Marianna Madia in un videomessaggio registrato in occasione della convention Between in corso a Capri. Nel ribadire molti dei concetti già evidenziati nell’intervista rilasciata al Corriere delle Comunicazioni, il ministro ha sottolineato che “il cittadino non deve insegurie l’online ma semmai l’opposto. Deve esserci un ribaltamento nel rapporto fra cittadino e PA, il cittadino non dovrà più piegarsi ai tempi e ai modi complicati della PA ma sarà la PA a migliorare la vita del cittadino”.

Il ministro ha puntato i riflettori sulla “complessità burocratica che riguarda anche il digitale”. “Si è digitalizzato l’esistente e invece bisogna usare il digitale per lo sviluppo innovativo dei servizi. Stiamo portando avanti una riforma ambiziosa: crediamo sia diritto dei cittadini ottenere servizi per via digitale. Per questo puntiamo su una carta della cittadinanzna digitale”. Il ministro ha annunciato che a fine ottobre nell’ambito dell’Agenda per la semplificazione presentiamo a fine ottobre il cronoprogramma di semplificazione con Regioni e Comuni che riguarderà servizi relativi a fisco, casa, salute”. Ma sarà necessario anche semplificare l’organizzazione dello Stato, ha detto il ministro. “Ci vuole una grande operazione sulla dirigenza. Tutto ciò può accadere se alla testa delle amministrazioni ci sono dirigenti autonomi, ma non paralizzati e inamovibili. Bisogna premiare il merito: se un giorvane dirigente è bravo non deve aspettare il suo turno per fare carriera”.

Determinante anche la presenza in seno alle PA di competenze digitali: “L’età media dei dipendenti pubblici è troppo alta, abbiamo bisogno di generazioni di nativi digitali, persone competenti e formate su questi temi. Per questo nella riorganizazione della scuola attenzione particolare sarà posta alle competenze sul digitale, altrimenti non riusciremo a sfruttare appieno la leva del digitale”.

“Il digitale è un modo di vedere il futuro e ha bisogno di leadership forte, ma ciò non significa calare idee dall’alto – ha detto il ministro -. Bisogna coinvolgere e far collaborare tutti gli attori. Non dimentichiamoci mai che tutti i progetti di digitalizzazione sono implementati da migliaia di persone e che senza un project management che funzioni non possiamo avere ambizione di arrivare alla fine. E anche le amministrazioni devono collaborare fra loro. E se non li faranno le PA i decreti attuativi li faremo noi”. Riguardo all’attuazione delle norme e all’impasse dei decreti il ministro sottolinea che “il governo si assume politicamente la responsabilità dell’attuazione. Bisogna garantire l’esecuzione delle norme”.

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