“Siamo la prima azienda per investimenti in Italia, pari a 3 miliardi di euro”. “Ci prepariamo ad assumere 3 mila persone in due anni”. Marco Patuano, amministratore delegato di Telecom Italia, dal palco di Capri (Between) comunica il messaggio che l’azienda è pronta a una fase di forte offensiva sul mercato. Su tutti i fronti: investimenti nella rete, nel cloud, nei servizi di intrattenimento via internet, combattendo gli over the top e affrontando nuove assunzioni.
Per prima cosa, Patuano ha spiegato che “per il 70 per cento gli investimenti sono infrastrutturali: reti, datacenter, infrastruttura per ict. Tutte cose che danno ritorni in 8-10 anni. Un fatto importantissimo è che questa azienda ha deciso un cambio di allocazione di capitali: da vecchie a nuove reti, da servizi manutentivi a servizi evolutivi, senza ovviamente perdere qualità dell’esistente”.
“Il mercato consumer persa per il 65 per cento del mercato”, ha precisato.
“La copertura delle reti mobili 4G hanno raggiunto il 70 per cento della popolazoine. Per la banda ultra larga fissa si tratta del 20 per cento delle household”. “Un risultato importante considerando che siamo partiti l’altro ieri”.
I servizi in cloud hanno bisogno di datacenter, “ne abbiamo per 56 mila metri quadri, con un tasso di occupazione estremamente elevato. Progettiamo 5-10 mila metri quadri nei prossimi 12 mesi”.
Quanto al debito, “stimiamo di portarlo sotto i 25 miliardi entro fine anno, se contabilizziamo già da ora gli effetti del convertendo (conversione dell’emissione obbligazionaria in azioni)”.
Ma Patuano ci ha tenuto a precisare che “da quando abbiamo cominciato a parlare di ciò che faremo invece che del debito, si respira nell’azienda un’aria che non si respirava da tempo. Migliora anche come viene percepita Telecom all’esterno”. Con l’eccezione, solo, della politica, ha aggiunto Patuano con un sorriso.
La nuova fase di Telecom comprende anche un fenomeno: “una importante evoluzione delle telco verso i media”. I nuovi servizi a valore aggiunto, sulle reti, sono due: “il cloud per le imprese; per le famiglie, l’entertainment”. “La differenza rispetto ad Amazon e a Netflix è in tre cose, che possono darci un vantaggio competitivo: la qualità del servizio (non best effort), la sicurezza e la prossimità al cliente”.
“E’ la differenza che passa tra Facebook e le banche”.
Questa fase richeiderà nuove competenze e quindi assunzioni, “se passerà la riforma del lavoro”. “Tre mila persone. Tra cui ingegneri: in California si formano già big data scientists, in Italia ancora non abbiamo configurato quest’attività. Ci serviranno anche persone per il marketing di servizi innovativi, il diritto sulla rete, un migliaio di tecnici”.