“Metà della crescita e della competitività degli Usa sono legate all’Ict, mentre noi in Italia siamo piatti da anni. Non è un problema del pubblico né del privato, ma di tutti”, ha osservato Elio Catania, presidente di Confindustria Digitale intervenendo al convegno Between di Capri. Il gap è notevole: 25 miliardi di euro investiti in Ict in meno all’anno rispetto alla media europea. ”Sono 2 punti di Pil e 700mila posti lavori in meno”. Un divario che nasce da lontano, dieci anni fa: “quando è entrato Internet, siamo rimasti come paralizzati”.
Secondo Catania, non si tratta di pc più veloci o di reti più larghe, bensì di una “trasformazione sostanziale del modo fare impresa e del modo fare Stato”.
“Renzi parla di digitale, lo ha messo nei vari piani – ha osservato Catania -. Tuttavia, manca un’architettura complessiva capace di ridisegnare i processi della PA, di rompere i muri”. Il presidente di Confindustria Digitale propone al governo di scegliere “cinque temi principali su cui mettere responsabilità, risorse, tempi adeguati cercando di portare a compimento i progetti”. Nella consapevolezza che si tratta di un long journey da compiere. Anche per questo “Renzi prenda in mano lui le tematiche digitali perché è lui il leader della trasformazione, la metta in agenda a ogni consiglio dei ministri monitorando le tappe transizione”.