DIGITAL MINDS - 11

Schwab: “L’economia europea ripartirà con il digitale”

Il fondatore e presidente esecutivo del World economic forum: “Nella Ue l’applicazione concertata delle tecnologie dell’Ict aiuterà innovatori e imprenditori per una crescita inclusiva e sostenibile. Ma c’è un ritardo significativo da colmare”

Pubblicato il 06 Ott 2014

Antonello Salerno

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Digital Minds for a new Europe” è il titolo della serie di interventi raccolti sul sito di Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione Ue e commissario uscente all’Agenda digitale. Quaranta contributi che fino al 31 ottobre accompagneranno con proposte e idee sui temi dell’innovazione il periodo che manca alla fine del mandato.

Oggi è la volta di Klaus Schwab, fondatore e presidente esecutivo del World Economic Forum. (Qui l’intervento integrale).

“Il World Economic Forum si è arricchito dei contributi degli innovatori digitali di ogni provenienza. Così non sarà una sorpresa che io veda le tecnologie e i servizi digitali come essenziali per accrescere la competitività europea. Se i Governi, le aziende e i singoli abbracciano la nuova era digitale, essi aprono la possibilità di veicolare l’innovazione attraverso nuovi prodotti, processi e servizi. Questi potranno anche consentire un coinvolgimento più inclusivo e democratico nell’economia per tutti gli europei.

Ricevere una spinta dall’era digitale non è un lusso, ma è essenziale per assicurare che l’Europa continui a crescere e ad assicurare un livello di prosperità adeguato alle aspettative crescenti dei cittadini. Come sottolineano sia il Global Competitiveness Report sia l’Europe 2020 Competitiveness Report del Forum, l’Europa deve colmare dei ritardi significativi nel campo dell’innovazione, sia all’interno tra gli Stati membri si all’esterno rispetto alle altre economie. In molti casi, sarà l’applicazione concertata delle tecnologie digitali – offrendo nuove fonti di dati e metodi di analisi, nuove tecniche di design e di costruzione, opportunità più ampie per controllare la qualità e nuovi canali per approcciarsi ai consumatori e ai fornitori – che aiuterà gli innovatori e gli imprenditori europei verso una crescita più inclusiva e sostenibile.

Mentre molti stati membri dell’Ue, come la Finlandia, la Germania, la Svezia e l’Olanda sono effettivamente sulla frontiera dell’innovazione, la stessa frontiera si muove continuamente, e non lascia spazi per l’autocompiacimento. Intanto altri Paesi e regioni guadagnano terreno rapidamente, raggiungendo e sfidando la posizione dell’Europa come produttore di beni e servizi innovativi e di alta qualità. Il futuro dell’Europa è legato non semplicemente al fatto di presidiare la frontiera dell’innovazione, ma allo spingerla avanti. Questo potrà accadere attraverso la ricerca, che aumenta la nostra capacità di comprendere il mondo, e attraverso la commercializzazione di nuove applicazioni che migliorino la produttività e creino un unico nuovo mercato.

La leadership di alcuni in Europa non ha diffuso culture innovative nel continente. Molte economie europee stanno ottenendo risultati peggiori della media sull’utilizzo delle tecnologie digitali e dell’innovazione come guida per la crescita. E data la natura integrata dei mercati europei e l’unione monetaria, i ritardi nella competitività devono essere colmati. Per la maggioranza dei Paesi europei, che stanno sperimentando alti livelli di disoccupazione, con il giusto dispiegamento di competenze e strutture organizzate le tecnologie digitali potranno creare lavoro e offrire un tessuto alternativo contro la disoccupazione giovanile e altri problemi, dando la possibilità di formazione in nuove competenze di accesso al mercato del lavoro”. (…)

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