Inserimento di una figura indipendente, esterna all'azienda, a
capo della divisione wholesale – quella coinvolta
nell'inchiesta sul riciclaggio per un periodo di 9 mesi .
Questa la proposta, frutto del cda di Fastweb di eri sera, che i
legali dell'azienda di Tlc, Franco Coppi e Gildo Ursini, hanno
sottoposto al gip Aldo Morgigni per evitare il commissariamento.
Una misura simile a quella avanzata da Telecom Italia Sparkle il
cui cda ha optato per una figura di garanzia "un terzo
indipendente, dotato dei necessari requisiti di competenza e
professionalità", a cui affidare il compito di verificare il
sistema di controllo interno "e del modello organizzativo
231". Misura che i difensori della società, Paola Severino e
Filippo Dinacci, hanno messo nero su bianco per l'esame del
gip.
Intanto Swisscom, azionista di riferimento di Fastweb, fa sapere
che "cambiamenti al vertice della squadra italiana sono
possibili", ma "non in conseguenza delle vicende
legali", puntualizza l'azienda che ha fissato in
calendario al 25 marzo l'assemblea dedicata appunto al rinnovo
del cda. Non è in forse però il nome di Stefano
Parisi, l'Ad dell'azienda indagato
nell'inchiesta.
L'amministratore delegato di Swisscom, Carsten
Schloter, in un'intervista rilasciata al quotidiano
Neue ZÂrcher Zeitung ha dichiarato che "non ci sono ragioni
per non appoggiare Parisi". "Abbiamo incaricato un
giurista indipendente di esaminare a fondo le 1.600 pagine
dell'ordinanza. Siamo giunti alla conclusione che in questo
testo non ci siano in alcun modo elementi a carico dell'odierno
management. Non c'è alcuna ragione per togliere la fiducia
all'odierno amministratore delegato, di contro è chiaro che
devono venir sospesi tutti i dipendenti contro i quali sussistono
elementi di responsabilità".
Silvio Scaglia, fondatore ed ex Ad di Fastweb, ha
intanto chiesto di essere interrogato nuovamente "al fine di
chiarire la posizione e ribadire la totale estraneità ai fatti,
che sono responsabilità di altri soggetti", ha riferito
l'avvocato Antonio Fiorella, difensore del manager arrestato.
"Prima di presentare una istanza al tribunale del riesame – ha
detto l'avvocato – Scaglia vuole incontrare i pm. La linea è
quella di totale collaborazione. Si vuole chiarire tutto e arrivare
ad una revisione complessiva della vicenda". Il penalista ha
anche sottolineato che "non si accetteranno eventuali misure
cautelari gradate", riferendosi alla possibilità della
concessione degli arresti domiciliari.