FUTUROSCOPIO

Windows 10 punta al cloud

Il futuro sistema operativo di Microsoft ha un obiettivo: creare una piattaforma e fondere prodotti software e servizi. La decima versione sarà l’ultima, prima di una serie regolare e infinita di aggiornamenti del prodotto di punta di Redmond direttamente dalla nuvola

Pubblicato il 07 Ott 2014

windows-phone-120613104713

Nel 1995 in un memo interno Ben Slivka, un quasi-anonimo ingegnere di Microsoft, aveva già centrato il problema: “Il web sarà la prossima piattaforma”. Colpa di Bill Gates prima e di Steve Ballmer dopo se non hanno colto la palla al balzo, lasciando il campo a Google e Apple. Questo in sostanza il ragionamento che si può fare in premessa per capire cosa sta succedendo a Microsoft e quanto l’azienda, con Satya Nadella, stia cercando di cambiare marcia. Andando verso il cloud passando da Windows 10.

Era più o meno detto tra le righe durante la presentazione della prossima versione del sistema operativo di Redmond e la stampa Usa lo sta capendo adesso: Windows 10, che “salta” un numero provenendo da 8, sarà anche l’ultima versione come prodotto a se stante. D’ora in avanti vedremo una piattaforma stabile, centrata sull’hardware locale (mobile, desktop e portatile) e sul cloud, che evolverà con una serie di aggiornamenti coerenti e programmati. Rendendo molto più semplice per le aziende ad esempio appoggiarsi a Microsoft come partner per la piattaforma sulla quale mettere la propria produttività.

Secondo Terry Myerson, vicepresidente dello Operating Systems Group di Microsoft, Windows 10 è «la miglior versione del nostro sistema operativo mai creata per i nostri clienti aziendali». E quindi il mercato aziendale è un bersaglio. Ma oltre ad Azure e Office 365, più una pletora di app che permettono di usare questi pacchetti di servizi cloud, c’è di più. Gli utenti aziendali stanno passando definitivamente verso un modello di Software-as-a-Service, pensato soprattutto per le piccole e medie imprese dopo che le grandi aziende hanno già avviato processi di trasformazione di vario genere in questa direzione. L’idea neanche troppo inedita o segreta di Microsoft è di arrivare a un prodotto erogato via cloud che ogni sei mesi presenti una serie di nuove funzionalità da attivare o meno a piacimento, cambiando il prezzo annuale del servizio. Con un vantaggio che a Redmond considerano fondamentale: il sistema potrà essere utilizzato su più dispositivi, a partire dai computer aziendali sino alla Internet of Things, legando tutto attorno al marchio Windows di Microsoft. Ma sarà un Windows molto diverso da quello che conosciamo adesso sia dal punto di vista del modello economico che delle prestazioni, ed è tutto da dimostrare che le aziende vorranno davvero quel tipo di approccio da parte della casa fondata da Bill Gates.

Una delle principali preoccupazioni di Microsoft durante la presentazione della versione preliminare del suo nuovo sistema operativo, pochi giorni fa, è stata quella di sottolineare la facilità della migrazione dalle precedenti versioni di Windows (7 e 8) verso la nuova. Costi contenuti, scenari pensati per evitare formattazioni o cancellazioni complete dei computer e invece migrazioni “indolori” verso la nuova versione del sistema operativo, come Apple ad esempio fa già da alcuni anni sui suoi computer, tablet e iPhone: sistema operativo nuovo disponibile gratuitamente come aggiornamento all’interno dell’app store del computer o del telefono o dell’iPad. La strada di Microsoft è tecnicamente più complessa, non foss’altro perché non è lei a produrre gli hardware sui quali gira il sistema operativo, con tutti i rischi di piccole incompatibilità che possono essere drammatiche nel caso di un aggiornamento del sistema operativo.

Il cloud comunque è il nuovo pivot attorno al quale Microsoft sta raggruppando le sue truppe per schierarle in buon ordine e tentare un nuovo assalto a un mercato in forte trasformazione. La crisi di Hp e quella annunciata di Samsung, di cui negli Usa si teme una trimestrale con -60% sugli utili, sono solo alcuni segnali tra i più evidenti di una trasformazione sempre più profonda.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Video
Analisi
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati