Se si trattasse soltanto di telefonare, sarebbe tutto a posto. Ma
quando allo smartphone si chiede qualcosa in più, come navigare in
Internet o collegarsi ai social network, emergono i problemi. E non
si tratta di dettagli, se è vero, come conferma una ricerca di
Fanfare, che il 57 per cento dei possessori si dichiara
insoddisfatto dalle prestazioni che il mezzo offre.
Le cause più comuni del malcontento, secondo i dati raccolti
dall’azienda che si occupa proprio di testare sistemi e
dispositivi, sono i problemi tecnici delle applicazioni, i blocchi
di sistema e i telefoni che vanno in tilt. Il 71% degli
intervistati ha detto di incontrare spesso problemi navigando in
Internet, il 67% afferma di aver notato malfunzionamenti
collegandosi ai social network e utilizzando le applicazioni,
mentre circa il 65% ha avuto difficoltà con lo streaming audio e
video.
L’azienda di Mountain View rileva che man mano che il mercato
degli smartphone raggiunge la sua maturazione, I consumatori non
sono più disposti ad accettare problemi di qualità, che non
vengono più tollerati come una conseguenza inevitabile del fatto
di aver scelto tecnologie innovative o d’avanguardia.
“Le applicazioni sono diventate la forza trainante
dell’industria del mobile – afferma David Gehringer,
vicepresidente del marketing di Fanfare – L’Apple app store e
Android Market hanno operato milioni di downloads di applicazioni,
dando ai possessori di uno smartphone la possibilità di usare i
loro telefoni in maniera nuova ed entusiasmante. Ma ora che
l’effetto novità è scemato, i consumatori vogliono che ciò che
hanno acquistato sia più affidabile”.
Il 55% degli intervistati, tra l’altro, dice di non sapere se i
problemi derivino dal telefono o dalla rete, ma in ogni caso il 53%
dà la colpa al produttore se qualcosa va male. Quando si
verificano i problemi la maggior parte degli scontenti condivide la
propria delusione con amici e familiari, e spesso usa i social
network per rendere pubblico il proprio disappunto.
"Il buzz sui social media ha un impatto profondo sul successo
di prodotti e servizi”, continua Gehringer, che sottolinea come
ci voglia un percorso lungo e impegnativo per promuovere un nuovo
modello di smartphone, mentre possono bastare due tweets o un paio
di post su un blog, se il telefono non risponde alle aspettative,
per causare un disastro incontrollabile.
Ma la notizia più preoccupante per i produttori è che il 35%
degli intervistati afferma che già la prima volta che incontra
problemi di software prende in considerazione la possibilità di
passare a un apparecchio diverso, prodotto da un’altra casa.
D’altro canto la ricerca ha anche evidenziato che l’87% degli
intervistati preferisce aspettare, prima di comprare l’ultimo
modello di smartphone, finché non sarà sicuro che non abbia dato
problemi ai primi acquirenti.