E separazione fu. Symantec, come anticipato dal Corriere delle Comunicazioni, ha ufficializzato il piano per dividere il colosso della security in due aziende quotate in Borsa, una focalizzata su sicurezza informatica e l’altra sulla gestione delle informazioni: storage e management dei dati.
«Con l’accelerazione del cambiamento continuo di sicurezza e storage – ha dichiarato Michael A. Brown, presidente e Ceo di Symantec (nella foto) – le divisioni security e gestione delle informazioni di Symantec si trovano davanti sfide e opportunità uniche che richiedono strategie distinte, investimenti focalizzati e innovazioni mirate ai singoli mercati. Separare Symantec in due aziende distinte e quotate in Borsa fornirà a ciascuna delle due attività la flessibilità e la focalizzazione necessarie a crescere e aumentare il valore per gli azionisti».
In realtà sarà la parte di gestione delle informazioni a separarsi, come spin-off, da quella economicamente più grande della sicurezza. La notizia non coglie di sorpresa gli analisti che avevano iniziato ad avanzare l’ipotesi di una possibile divisione dei due principali rami d’azienda di Symantec, che vede declinare il mercato per il settore security (a fronte di una crescita positiva in doppia cifra per il settore nel suo complesso) e invece accelerare fortemente quello dello storage e gestione dei dati. Anche a seguito di indiscrezioni raccolte dalla stampa, Symantec ha accelerato i suoi piani annunciando oggi lo split e rinviando a un incontro con gli analisti che si terrà nel tardo pomeriggio ora di New York (la notte in Italia) la definizione dei dettagli dell’operazione. In ogni caso, sono emersi già i primi particolari.
L’azienda ha intenzione di dividere gli asset e focalizzare ciascuna divisione nei suoi ambiti specifici: investimenti di ricerca e sviluppo, opportunità di entrata e gestione del mercato, rapporto con i partner e i canali. La divisione, ritengono i dirigenti di Symantec, permetterà di ridurre la complessità operativa, aumentare la flessibilità strategica, allocare diversamente gli investimenti, aumentare la capacità di trovare partnership e di sviluppare strategie di acquisizione e fusione. Quest’ultimo riferimento è importante perché secondo gli analisti già da tempo Symantec era alla ricerca in realtà di uno o più partner ai quali vendere alcune divisioni del proprio business. In lizza ci sarebbero primariamente Emc, il colosso dello storage che controlla anche RSA e VMware (quest’ultima in predicato da tempo di essere scorporata e quotata in maniera indipendente) e Hp, che si sta dividendo adesso in due unità e che probabilmente avrà interesse a rafforzare la propria presenza sui due mercati in cui le due nuove Hp si troveranno ad operare.
Secondo Brown, «entrambi i business avranno le dimensioni e le risorse di capitale necessarie per crescere rapidamente nei rispettivi mercati». Ma quali sono le strategie delle due future aziende?
La parte di sicurezza si troverà ad operare all’interno di un mercato che nel 2018 varrà 38 miliardi di dollari, secondo quanto stimato dai dirigenti di Symantec, e già oggi ha una quota di mercato doppia rispetto al suo miglior concorrente. La strategia di Symantec in questo settore è basata su tre elementi: raccolta e integrazione delle informazioni raccolte grazie agli endpoint di Norton e costruzione di una piattaforma big data per l’analisi; crescita dei servizi di cybersecurity per la gestione e risposta in tempo reale agli incidenti di sicurezza e per servizi di training per gli esperti di sicurezza delle aziende: un mercato quest’ultimo che secondo Symantec varrà 10 miliari di dollari nel 2018. Infine, semplificare e integrare maggiormente il portafoglio prodotti, a partire da Norton, per arrivare a una offerta unificata che massimizzi la protezione in azienda: il nuovo sistema è previsto entro la fine dell’anno. A oggi la divisione sicurezza fattura 4,2 miliardi di dollari nell’anno fiscale 2014. Faranno parte della parte sicurezza sia i software endpoint da installare sui terminali per mercato consumer e aziendale; gestione degli endpoint, crittografia, mobility, certificati SSL, autenticazione utenti,s sicurezza mail, web e data center, data loss prevention, hosted security e servizi di sicurezza gestita.
La parte di information management si trova a competere in un mercato che da quota 11 miliardi di dollari nel 2013 si troverà a valerne 16 nel 2018. Il 75% dei Fortune 500 utilizza già servizi di Symantec e la parte di vendita delle appliance cresce del 27% anno su anno, molto più velocemente del mercato. In futuro la divisione storage e gestione dell’informazione continuerà a produrre apparecchi e software per il backup e la gestione dei dati, a migliorare la riduzione dei dati ridondanti e non gestiti, e infine aumentare il controllo delle informazioni attraverso tutta l’azienda con una serie di soluzioni sviluppate internamente o costruite da terze parti sulla piattaforma Symantec. L’anno prossimo in particolare l’azienda presenterà una soluzione che permetterà agli utenti di mappare le informazioni presenti in azienda con un sistema basato su Personally Identifiable Information studiato per ridurre il rischio di compromissione delle informazioni riservate o sensibili. La divisione ha generato 2,5 miliardi fatturato nell’anno fiscale 2014.
Da un punto di vista organizzativo, a capo di Symantec sicurezza rimarrà Michael A. Brown, attuale presidente e Ceo e Thomas Seifert sarà ancora il Cfo. Invece John Gannon sarà General Manager della nuova azienda per la gestione dell’informazione e avrà funzioni per adesso provvisorie di Cfo Don Rath. Symantec opererà lo spin-off della parte di gestione dell’informazione tramite il conferimento di azioni agli attuali detentori di titoli Symantec in una quota che verrà stabilita più avanti. L’azienda ritiene che la separazione sarà completa a dicembre del 2015. JP Morgan Securities sarà la banca partner come financial advisor per Symantec.