La Pubblica amministrazione è lontana, spesso assente, anche per un serio problema di digital divide. Un gap tecnologico che non permette agli italiani sempre più collegati alla Rete dai dispositivi mobili, come smartphone e tablet, di accedere a siti e app di enti locali e amministrazioni centrali. A rivelarlo è “La PA nel mobile”, la prima indagine esaustiva sulla presenza nell’internet mobile della Pubblica amministrazione, realizzata da Forum PA e che sarà presentata a Smart City Exhibition 2014 mercoledì 22 ottobre alle 16 presso Bologna Fiere.
Solo una Regione su 20 infatti dispone di un sito web correttamente fruibile da smartphone, il 9% delle Province, il 15% dei Comuni capoluogo, il 10% delle Camere di Commercio e il 19% delle amministrazioni centrali (un insieme che comprende ministeri ed enti pubblici nazionali).
Gli sforzi degli enti pubblici per raggiungere cittadini e imprese sui loro terminali mobili si indirizzano maggiormente sulla realizzazione di app. Forum PA ne ha censite in tutto 290, che si concentrano soprattutto nel Centro-Nord e offrono informazione (38%), servizi per il turismo (27%), servizi al cittadino (17%), servizi in ambito sanitario (6%), pagamenti (3%), sistemi di partecipazione (3%).
Tuttavia le pubbliche amministrazioni evidenziano una capacità di penetrazione assai limitata, dal momento che il 49% delle app è disponibile per un solo sistema operativo (Android o Apple), il 45% per entrambi i sistemi e solo il 17% per almeno 3 sistemi. Chi possiede un telefono con sistema Windows può accedere solo al 5% delle app della PA.
Inoltre sono poco utilizzate, dal momento che – a parte iPatente, la app del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha registrato più di 800mila download – la app del settore pubblico più scaricata è “Giustizia civile”, del ministero della Giustizia, con 84mila download, tra Android e Apple. Tra quelle delle regioni la app più scaricata risulta “Visito Tuscany”, con 13mila download totali. Niente che dal punto di vista quantitativo possa essere paragonato agli accessi ai siti web degli stessi enti.
Colmare il gap non sarà facile, anche a causa della scarsità di risorse. Ma i casi analizzati hanno anche fatto emergere una possibile strada risolutiva: quella della condivisione di progetti e soluzioni tra enti dello stesso tipo.