CDP

Bassanini: “Banda ultralarga, per le nuove reti modello autostrade”

La previsione del presidente di Cdp: “La rete di nuova generazione sarà una sola, in regime di sostanziale monopolio naturale in cui sarà garantito equivalence of input”. E sugli investimenti pubblici per le Ngn: “In Italia non ci sono le condizioni per investire 10 miliardi”

Pubblicato il 23 Ott 2014

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Per le infrastrutture di telecomunicazione si arriverà ad un modello “non diverso da quello delle autostrade in concessione”. Lo ha dichiarato Franco Bassanini, presidente Cassa depositi e prestiti, nel corso di un convegno presso l’Università Roma 3, precisando che “andremo gradualmente verso il regime in cui l’infrastruttura di nuova generazione sarà una sola, sulla stessa parte di territorio, in regime di sostanziale monopolio naturale”.

L’infrastruttura “sarà però regolata dall’autorità in modo da garantire non solo l’equivalence of input, ma sarà regolata anche nei prezzi e nei canoni di accesso”, ha concluso.

Secondo Bassanini, nelle infrastrutture di telecomunicazione di nuova generazione, “in Italia, a causa dello stato delle finanze pubbliche, non ci sono le condizioni per poter investire una decina di miliardi pubblici, aumentando debito e deficit”.

“I vincoli del patto di bilancio lo impediscono”, ha chiarito il manager.

Focus anche sul decreto Sblocca Italia che ha introdotto “delle misure che rendono più rapido e più facile l’investimento nelle reti di telecomunicazione”, attraverso “misure di semplificazione per le procedure di scavo, riducendo il costo per la posa della fibra ottica del 30%”. “Lo Sblocca Italia ha introdotto anche un credito d’imposta per i nuovi investimenti in reti di nuova generazione – ha evidenziato – L’effetto valutato delle misure dello Sblocca Italia é tra i 2,5 e i 3,8 punti di incremento della redditività dell’investimento”.

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