LA RICERCA

M2M, Vodafone: “Mercato cresciuto dell’80% nell’ultimo anno”

I dati del secondo “Adoption barometer” sul machine-to-machine della multinazionale: più di un quinto delle aziende su scala globale ha implementato la tecnologia. Ed è boom nell’automotive e nell’elettronica di consumo

Pubblicato il 24 Ott 2014

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L’adozione dell’M2M è aumentata nell’ultimo anno di oltre l’80%, per una tecnologia che è ormai utilizzata attivamente da più di un quinto delle aziende nel mondo. E’ quanto emerge dall’ “M2M Adoption Barometer” pubblicato da Vodafone per il secondo anno consecutivo: una ricerca sul mercato machine-to-machine (M2M) condotta a livello globale.

Secondo le previsioni, l’M2M, che consente di connettere a internet macchine o dispositivi che prima erano isolati, dando così vita all’“Internet delle Cose”, crescerà da 4,4 miliardi di dispositivi connessi quest’anno a 10,3 miliardi entro il 2018.

L’indagine, condotta da Circle Research, ha raccolto le opinioni di oltre 600 dirigenti provenienti da 14 Paesi diversi e coinvolti nella definizione della strategia M2M in sette settori chiave.

“Il report di quest’anno non lascia dubbi sull’accelerazione dell’importanza di questo settore – afferma Erik Brenneis, direttore del Machine-to-Machine di Vodafone – dal momento che le aziende iniziano a comprendere il potenziale commerciale dell’Internet delle Cose. Questa tecnologia sta trasformando interi settori, mentre le aziende trovano nuovi modi di operare e di attrarre clienti. L’M2M si sta spostando dal back-office al centro della scena”.

“Il risultato più interessante dal mio punto di vista sono i diversi motivi che le aziende hanno indicato in riferimento all’adozione dell’M2M – sottolinea Matt Hatton, principal analyst di Machina Research – Storicamente, le tecnologie M2M avevano la tendenza a essere associate all’aggiunta di una nuova caratteristica “cool”, oppure a essere implementate per il monitoraggio di qualche processo interno. Attualmente vediamo invece come l’M2M stia diventando fondamentale per il modo in cui le aziende realizzano il proprio business, creando in alcuni casi nuove opportunità”.

Tre settori sono emersi come leader nell’M2M, con tassi di adozione vicini al 30%: automotive, elettronica di consumo, energia e utility. Il settore automobilistico è quello più maturo, in cui l’M2M viene percepito come un facilitatore di servizi aggiuntivi quali la manutenzione in remoto e l’infotainment. Anche l’adozione del M2M nell’ambito dell’energia e delle utility sta registrando una rapida crescita, grazie alla sempre maggiore popolarità dei servizi ‘smart’ per casa e ufficio come il riscaldamento intelligente e la connected security.

La ricerca di Vodafone evidenzia come il settore dell’elettronica di consumo sia in prima linea nel passaggio “dal magazzino al soggiorno”; un aumento alimentato dalla presenza della tecnologia M2M in dispositivi connessi come smart TV e console per il gaming. Lo studio mostra inoltre che quasi tre quarti delle società di elettronica di consumo adotteranno una qualche forma di M2M entro il 2016, sia per i nuovi prodotti che per la logistica o la produzione.

Se da un lato un numero maggiore di aziende rispetto allo scorso anno vede un ritorno sugli investimenti legati all’M2M (il 46% degli intervistati ha indicato un “aumento significativo”, rispetto al 36% nel 2013), sussistono tuttavia alcune barriere all’adozione, come le preoccupazioni legate alla gestione della sicurezza e le sfide poste dalla distribuzione a livello globale.

Come anticipato nel precedente “M2M Adoption Barometer”, gli Stati Uniti hanno visto il sorpasso da parte dalla regione Asia-Pacifico come area geografica caratterizzata dalla maggiore adozione dell’M2M. Il report di quest’anno indica invece che entro il 2016 il gap tra le diverse regioni sarà trascurabile, con un livello di adozione medio attorno al 55%.

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