Inizia oggi e durerà quattro mesi la consultazione pubblica sulla bozza di “Dichiarazione dei diritti in Internett” varata dalla Commissione speciale presieduta da Stefano Rodotà, che si è insediata a Montecitorio per l’iniziativa della presidente della Camera, Laura Boldrini. IN questo periodo di tempo addetti ai lavori e semplici appassionati potranno proporre i “propri” emendamenti alla bozza di testo uscita dalla Commissione, dando così un contributo alla versione definitiva della legge.
La commissione speciale è comporta da 13 tra studiosi ed esperti, e da 10 parlamentari. Il testo era stato pubblicato sul sito della Camera il 13 ottobre, nel primo giorno della riunione interparlamentare sui diritti fondamentali, a cui avevano parteciperanno membri dei parlamenti dei 28 stati membri dell’Unione Europea.
Il documento in sei pagine, è composto da un preambolo e 14 articoli. Nell’introduzione si sottolineano l’importanza acquisita dalla rete e il rischio che possa essere piegata a servire gli interessi del più forte. Per evitare che si verifiche questa eventualità o 14 articoli specificano come tutelare i diritti già esistenti nel nuovo contesto, come quelli legati alla protezione dei dati personali, e altri accendono i riflettori su diritti che ancora non sono stati regolamentati, come quello di accedere a Internet, o quello che non ci possano essere discriminazioni, restrizioni o interferenze tra le informazioni che vengono trasmesse in rete. Nello specifico le norme arrivano a codificare i diritti degli utenti delle grandi piattaforme web, fino a definire i criteri per il governo della rete.
La dichiarazione dei diritti in Internet, si legge nel preambolo, “è fondata sul pieno riconoscimento di libertà, eguaglianza, dignità e diversità di ogni persona. La garanzia di questi diritti è condizione necessaria perché sia assicurato il funzionamento democratico delle Istituzioni, e perché si eviti il prevalere di poteri pubblici e privati che possano portare ad una società della sorveglianza, del controllo e della selezione sociale”.