La Federal Communications Commission americana ha rimandato all’inizio del 2016 la “incentive auction”, l’asta per le onde radio a basse frequenze precedentemente fissata per metà 2015. La Fcc ha spiegato che l’iter per arrivare alla gara è stato rallentato da alcune cause legali intentate dalle emittenti Tv.
La National Association of Broadcasters, infatti, preoccupata dal potenziale impatto dell’asta sulle emittenti, si è rivolta alla U.S. Court of Appeals for the District of Columbia Circuit chiedendo una revisione del progetto d’asta della Fcc.
Il presidente Tom Wheeler aveva già fatto sapere nelle settimane scorse che alcuni broadcaster avevano presentato degli esposti contro le regole per l’asta fissate dalla Fcc, ricorrendo alle vie legali, e aveva messo in guardia sul fatto che questo stava rendendo il processo più incerto in tempi e modalità.
La Fcc ha chiarito di essere sicura di vincere le cause intentate dai broadcaster; tuttavia dovrà affrontare le aule di tribunale e quindi il ritardo nell’asta è inevitabile.
La Fcc ha iniziato a lavorare sulle regole della “incentive auction”, con cui gli operatori mobili americani avranno per la prima volta dal 2008 l’opportunità di acquistare porzioni di spettro radio considerate fondamentali per rafforzare la loro offerta.
L’asta è anche considerata la più complessa finora regolata dalla Fcc, che deve trovare un difficile equilibrio tra esigenze di tipo economico, politico e tecnico, tra cui quella di convincere i broadcaster a rinunciare alle loro frequenze.
Il rinvio dell’asta dà perciò alla Fcc anche più tempo per convincere le aziende della Tv a partecipare al processo. La Commission ha anche in programma un road show nel corso dell’autunno per vincere le resistenze delle emittenti Tv.
Lo slittamento della data dà inoltre un’opportunità in più a T-Mobile Us per ribadire la sua richiesta di imporre restrizioni alle telco maggiori, At&t e Verizon Communications. Infatti, secondo l’analista di BTIG Walter Piecyk, il rinvio dell’asta potrebbe “aumentare le possibilità per T-Mobile e Sprint di ottenere condizioni più favorevoli nell’asta”.
Tutti i grandi carrier dovrebbero partecipare all’asta, ma finora solo At&t ha indicato la somma che è pronta a investire, almeno 9 miliardi di dollari.
Proprio per la complessità del processo e della materia, la “incentive auction” era già stata rinviata una prima volta: doveva tenersi originariamente già quest’anno.