Sul bando europeo per il servizio 060606 inutili allarmismi. A sottolinearlo una nota del Comune di Roma (nella foto il sindaco Ignazio Marino) che punta a fare chiarezza sul destino di una prestazione per la quale sono impiegate circa 300 adetti di Almaviva.
“Innanzitutto, la gara espletata non è assolutamente al “massimo ribasso”, come più volte riportato dalla stampa e da alcune trasmissioni televisive – puntualizza il Campidoglio – ma condotta con l’offerta “economicamente più vantaggiosa”, vale a dire che il punteggio tecnico e quello economico si compensano”
Non corrisponde al vero neppure l’informazione secondo cui il servizio verrà dislocato in Albania. “Nel bando Consip utilizzato è inserito uno specifico vincolo, e cioè che “il fornitore deve garantire la presenza di almeno una sede operativa nel territorio italiano in cui ubicare gli operatori che erogano i servizi richiesti”, e nello specifico tutte le società che hanno partecipato al bando hanno dichiarato sedi in Italia- si legge nel comunicato – La Società risultata prima ha individuato due sedi nel territorio nazionale e, in particolare, la sede primaria a Roma”.
Per quanto riguarda il destino degli addetti di Almaviva, che avevano puntato il dito contro la mancanza di una “clausola sociale” che salvaguardi la forza lavoro in caso di un “cambio di guardia” del servizio, si fa presente che i lavoratori “hanno un contratto a tempo indeterminato, quindi non si vede perché si debba dare per automatico il loro licenziamento, quand’anche l’azienda non sia più la fornitrice del servizio a Roma Capitale”.
“Per quanto riguarda la “clausola sociale”, non possiamo fare altro che rimandare alle leggi che regolamentano le gare europee, che non prevedono, per tale servizio, una clausola del genere. Inoltre, da un primo incontro con la Società vincitrice (su cui si stanno espletando le verifiche di legge) è emersa la disponibilità ad assumere personale già formato che eventualmente dovesse essere licenziato dall’attuale Società che gestisce il Contact Center”.
“Roma Capitale è sensibile al problema del lavoro e conosce bene la difficile realtà occupazionale del suo territorio – conclude il Comune di Roma – Per queste ragioni, sta seguendo con grande attenzione questo passaggio, nel doveroso e imprescindibile rispetto delle leggi.