Agcom andrà avanti “con prudenza” nella lotta alla pirateria online, affrontando solo i casi “di reale urgenza”, nell’attesa del giudizio della Corte Costituzionale sul regolamento per la difesa del copyright su internet. L’annuncio è di Angelo Cardani, presidente Agcom, oggi durante un convegno a Roma (Le nuove frontiere dell’innovazione tra diritto d’autore e brevetto”). E’ anche la prima reazione fattuale dell’Autorità all’ordinanza con cui il Tar del Lazio ha rinviato alla Corte Costituzionale il regolamento, entrato in vigore il 31 marzo. Nei primi sei mesi, “abbiamo avuto 108 istanze, forse non tantissime, ma neanche irrilevanti”, ha detto Cardani.
“Il 42% riguarda immagini e fotografie, il che si sposa con le caratteristiche di visualità proprie del Web. Venti procedimenti di enforcement sono stati avviati per i casi gravi, il 40% delle istanze archiviate per adeguamento spontaneo, il 30% archiviate per vizi di procedibilità. Otto casi di archiviazione del procedimento sono state stabilite perché si è ritenuto che la disabilitazione del sito fosse una misura sproporzionata rispetto alla violazione. Dunque, il bilancio è positivo, la procedura ha retto e c’è stato un sicuro calo dell’illecito e un aumento della sensibilizzazione, che cambia la realtà più di quanto non possano farlo le 108 segnalazioni. Il Comitato per lo sviluppo di offerta legale ha inoltre aperto una seria discussione in questo senso”.
“I risultati più importanti che abbiamo raggiunto sono senza dubbio quello riferito alla maggiore consapevolezza e sensibilità degli utenti rispetto a quella che è una pratica illecita ma che come tale non era percepita e quello riferito alle rimozioni spontanee di materiale illegale dalla rete. C’è stato un generale calo di accessi ai siti pirata, e particolarmente importante il calo di accesso ai siti in qualche modo coinvolti nelle nostre azioni. Inoltre, da non trascurare il fatto che l’Italia è uscita dalla watch list statunitense nella quale il nostro Paese figurava da 25 anni”, ha anche detto Cardani.
Quanto alla decisione del Tar, “le ordinanze riconoscono la correttezza dell’azione dell’Agcom, che all’Autorità spetta la competenza ad adottare provvedimenti di rimozione e oscuramento, che può esistere il doppio binario amministrativo e giudiziario. Insomma, ci danno ragione, ma vanno a monte a verificare se quell’azione che abbiamo legittimamente messo a punto non sia fondata su leggi che abbiano vizi di costituzionalità, una valutazione che spetta alla Consulta. Il che è molto diverso rispetto a tutta una serie di interpretazioni che ho letto in giro in queste settimane. In ogni caso, una volta avvenuta la valutazione di costituzionalità riprenderemo ad agire a pieno regime; certo ora continuiamo nella nostra azione, ma con prudenza, solo laddove ci sia reale urgenza”.
“Adesso Cardani ci spieghi che vuole dire ‘reale urgenza’. Porterà avanti solo le istanze presentate dalle associazioni del copyright? Metterà in stand by tutte le altre, in deroga ai tempi stabiliti nel suo stesso regolamento?”, accusa Fulvio Sarzana, avvocato promotore di una campagna di lungo corso contro la delibera Agcom.
“Mi sembra inaudito che un’Autorità decida informalmente una deroga al proprio stesso regolamento, senza che ci sia in merito una decisione ufficiale dello stesso Consiglio. Il rischio è che tutta la partita assuma un fattore di ulteriore discrezionalità”, ha aggiunto.