“C’è una vera esplosione della tecnologia in campo medico, ma per approfittarne deve essere quasi distruttiva e modificare il modo in cui lavoriamo”. Parole di Bruno Gridelli, direttore dell’Ismett di Palermo e vicepresidente esecutivo di Upmc international, espresse nell’ambito della European telemedicine conference di Roma.
Durante l’evento Himss Europe (Healthcare information management system society, che nasce con l’intento di migliorare l’assistenza sanitaria attraverso l’impiego ottimale delle tecnologie informatiche) ha premiato gli ospedali che hanno raggiunto il livello 6 nella speciale classifica sulla digitalizzazione certificata dall’organizzazione non profit.
Tra questi c’è l’azienda ospedaliera di Vimercate (Monza e Brianza), dove da due settimane sono entrati in funzione anche i nuovi totem elettronici, vere e proprie postazioni “fai da te” con monitor e lettore di riconoscimento della carta regionale dei servizi – la nuova tessera sanitaria munita di chip – che consentono di evitare la fila agli sportelli ordinari del centro unico prenotazioni o della portineria per sbrigare determinate pratiche. Tornando al riconoscimento internazionale attribuito alla struttura sanitaria lombarda, che in questa classifica di “best practice” si aggiunge a realtà nazionali come gli ospedali San Luca di Trecenta e Santa Maria della Misericordia di Rovigo e il già citato Ismett, occorre ricordare che il modello Emr (Electronic medical record o cartella clinica elettronica) creato da Himss analytics individua otto livelli (da 0 a 7) e che, in base a metodi e algoritmi, attribuisce automaticamente agli ospedali iscritti nel suo database un punteggio in termini di information technology per la trasformazione dei dati clinici.
Dunque per l’azienda ospedaliera di Vimercate – che è costituita dai centri di Carate, Desio, Giussano, Seregno e Vimercate e comprende quasi 1.300 posti letto, per un totale annuo di 48.500 ricoveri – niente più faldoni di carta e stampe di documenti, grazie all’informatizzazione completa dei suoi processi clinico-sanitari; nel dettaglio, ogni giorno in ciascuna delle unità operative del centro lombardo vengono gestiti in modo completamente informatizzato 5.000 documenti clinici, 20.000 somministrazioni di farmaci e 10.000 rilevazioni di parametri vitali.
La soluzione di cartella clinica elettronica (software di Dedalus) adottata nei poli di Desio e Vimercate nonché presso il presidio di Seregno, è utilizzata da 500 medici e 1.600 tra infermieri, tecnici di riabilitazione e personale di supporto, attraverso l’impiego di 300 dispositivi mobili, tablet e pc. Nel frattempo in Lombardia le farmacie, terminato il percorso di formazione, sono pronte ad attivarsi sulla ricetta elettronica; attualmente Sicilia, Valle d’Aosta, Trentino, Basilicata e Veneto sono le uniche regioni entrate a regime. In questo senso i vantaggi auspicati per il cittadino e per il sistema sanitario sono molteplici: miglior qualità dei dati di prescrizione ed erogazione, più rapidità, riduzione di incomprensioni e contenziosi, contrasto alle contraffazioni, risparmio di processo. “Abbiamo formato tutte le 2.800 farmacie lombarde proprio perché queste svolgeranno un ruolo chiave nell’innovazione digitale”, ha dichiarato Annarosa Racca, presidente di Federfarma.