Apple si prepara a varare la prima emissione della sua storia non in valuta Usa. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal lunedì, e confermato da più fonti oggi, l’azienda di Cupertino sta per lanciare bond denominati in euro per 2,8 miliardi di euro totali, pensati per premiare gli azionisti con buyback e dividendi senza dover rimpatriare i proventi realizzati all’estero che sarebbero soggetti alla fiscalità americana. Lo scrive l’agenzia Bloomberg citando una fonte vicina all’operazione. I bond sarebbero due entrambi da 1,4 miliardi di euro, uno a scadenza otto anni e uno a 12 anni. Il prezzo suggerito per il bond a 8 anni implica rendimento dell’1,2%, quello per titolo a 12 anni implica un rendimento dell’1,8%.
Una scommessa che si basa sulla fiducia che il marchio Apple può garantire in un’emissione di questo genere. Va considerato che il rating di Apple (secondo migliore in assoluto sia per Moody’s che per Standard & Poor’s) è decisamente raro nelle emissioni di obbligazioni. In aprile gli analisti di CreditSights stimavano che Apple avrebbe potuto raccogliere quest’anno fino a 5 miliardi di dollari in debito non denominato in valuta Usa.
L’operazione sarà gestita da Deutsche Bank e Goldman Sachs.
L’ultima emissione del gruppo risale allo scorso aprile, quando il produttore di iPhone e iPad aveva piazzato sul mercato obbligazioni da 12 miliardi di dollari contro una domanda da 40 miliardi. Il ricavato andò a finanziare il programma di buyback da 90 miliardi di dollari e non ad ampliare la liquidità disponibile pari a 150 miliardi. Nel maggio 2013 ci fu l’emissione record da 17 miliardi di dollari, la prima dal 1994