Per la cessione della partecipazione di F2i in Metroweb ci sarà una gara. Lo ha assicurato il presidente della Cassa Depositi e Prestiti (Cdp), Franco Bassanini. “Cdp è un investitore di lungo periodo e quindi non ha interesse a vendere la sua quota – ha precisato a margine di un convegno a Roma – F2i ha un’altra impostazione, è un fondo, non ha una visione di lungo periodo e quindi ragionevolmente può essere interessato a vendere la propria quota”.
“Non ci si faccia delle illusioni, ci sarà una competizione, una gara, si dovranno presentare delle offerte – ha spiegato Bassanini – Ma non é che si può contestare il possibile esito dicendo che si crea un problema di monopolio”.
Secondo indiscrezioni di stampa Telecom Italia avrebbe presentato un’offerta per il 53,8% di Metroweb detenuto da F2i. Una quota del 46,2% è invece detenuta dal Fondo strategico italiano e l’11% da Fastweb. La società della fibra ottica dovrebbe essere valutata almeno 450 milioni di euro a livello di enterprise value che, sulla base del margine operativo lordo di Metroweb di 50 milioni di euro, implica un multiplo ev/ebitda di 9,3 volte, superiore a quella di TI di 5,3 volte a causa dell’unicità dell’asset.
La base di partenza è la valutazione di ingresso nell’operazione che ha portato F2i nel capitale, che è appunto 450 milioni di euro. Metroweb ha chiuso il 2013 con margini molto alti e quest’anno dovrebbe vedere una crescita degli utili. Per gli analisti un ingresso di Telecom Italia in Metroweb potrebbe aver senso in un’ottica di accelerazione degli investimenti in Italia. Il piano della banda larga potrebbe avere effetti positivi sul business.
“Se confermata, la notizia potrebbe essere significativa in termini di strategia più che in termini finanziari”, sottolineano gli analisti di Banca Imi che però vedono problemi per l’Antitrust, visto che Metroweb è un fornitore di rete importante per gli operatori di telecomunicazioni, soprattutto Fastweb e Vodafone. Tant’è che MF ha anticipato che Vodafone potrebbe valutare una controfferta.
La notizia dell’offerta di Telecom preoccupa la politica. Pd e Lega Nord evidenziano possibili problemi di antitrust nel caso in cui la società della fibra milanese passasse nelle mani del gruppo guidato da Patuano. Esposito e Bargero (Pd) così come per il leghista Jonny Crosio serve l’intervento di Consob e Antitrust.