“L’Unione europea ha stabilito una tabella di marcia chiara e ha stabilito gli standard di qualità per l’espansione della banda larga. La prossima settimana discuteremo sul budget di fondi europei disponibili per gli investimenti in nuove reti. E’ qualcosa su cui sto combattendo. La mole dei finanziamenti deve assicurare la copertura e l’accesso al servizio anche nelle aree rurali”.
Lo ha detto oggi Günther Oettinger, commissario europeo alla Digital Economy durante una videochat con i cittadini. Sulla protezione dei dati ha detto che “Se le aziende con sede fuori dall’Ue vogliono operare all’interno del mercato europeo con i loro servizi digitali, avendo accesso a dati che poi immagazzinano o studiano, devono aderire alle nostre regole – ha detto Oettinger – Ci stiamo attrezzando per una protezione dei dati unificata nell’Ue, che le aziende statunitensi dovranno rispettare”.
A chi gli ha chiesto conto dell’orientamento della Commissione sul diritto d’autore, Oettinger ha risposto che “E’ nell’interesse di tutti i cittadini europei che l’unione arrivi a una legislazione moderna e unificata con una direttiva. L’aspetto principale deve essere riuscire a trovare un equilibrio tra gli interessi giustificati degli utenti e gli interessi legittimi dei proprietari dei diritti intellettuali. Se la proprietà intellettuale non è utilizzata o non è protetta, sempre meno persone utilizzeranno le loro capacità intellettuali nell’ambiente di lavoro. Vogliamo una regolamentazione del copyright europeo e vogliamo che aziende come Google aderiscano a questi standard europei. Abbiamo un’apposita legge per questo e vogliamo portare un certo grado di equità nei rapporti fra utenti, Google e i suoi competitor.
A chi gli ha chiesto della Net neutrality, e se sia giustificato autorizzare il traffico “a velocità diverse”, Oettinger ha risposto che “ogni utente deve poter fare affidamento su una connessione internet stabile. Ed è quello a cui puntiamo lavorando al concetto di neutralità della rete. Al tempo stesso, alcuni servizi precisi potrebbero essere resi disponibili a più alti livelli di performance in cambio di tariffe aggiuntive. Ma questo non deve essere in nessun modo discriminatorio né e non può portare a un degrado degli standard generali di Internet”. Quanto alle Tariffe flat e al throttling di certi servizi, ha aggiunto: “La nostra proposta per la regolamentazione del mercato interno delle Tlc punta a una definizione chiara della net neutrality. In questo senso stiamo preparando le basi per un contratto fra operatori di Tlc e utenti basato su un set di regole e obblighi per entrambi i contraenti, che puntino alla trasparenza”.
“Perché sta puntando a rendere difficile il churn? Frutto delle pressioni delle lobby telco?” ha chiesto un utente. “La possibilità di cambiare operatore fa parte di un sistema di mercato interno perfettamente funzionale e a favore della concorrenza – ha risposto il commissario – Proprio per questo non vogliamo impedirlo, ma renderlo possibile. Per esempio: nel caso di servizi portati in un paese sperduto può comportare un trattamento preferenziale per un gestore per qualche anno, non per sempre. Quanto alle lobby: mi informa il mio staff, non i lobbisti. Il mio unico lobbista è mio figlio”.
La sfida digitale riguarda secondo il commissario alla Digital Economy anche la Scuola: “Tutte le scuole europee – ha detto – devono essere connesse e digitalizzate a vantaggio di tutti gli studenti. I metodi di insegnamento e i materiali didattici dovranno essere rivisti in questo senso. Perché questo possa succedere servono investimenti: dobbiamo impegnarci affinché l’investimento sulla scuola diventi il principale nei prossimi anni”.