Le nuove regole sulla net neutrality, che erano attese negli Stati Uniti entro la fine dell’anno, slitteranno al 2015. Ad anticiparlo era stato nei giorni scorsi lo stesso presidente della Commissione federale sulle comunicazioni, Tom Wheeler (nella foto). Il numero uno della Fcc aveva detto di come ci fosse bisogno “di più tempo per studiare la questione”, alla luce dell’intervento del presidente Obama all’indomani delle elezioni di mid term, in cui stigmatizzava l’eventualità di una rete a due velocità, quindi più performante per chi fosse in grado di pagare di più, e la reazione dei giganti Usa delle telecomunicazioni, con in prima fila At&t, che aveva minacciato di sospendere i propri investimenti sulla fibra in attesa del pronunciamento dell’Authority.
A ufficializzare indirettamente lo slittamento della questione è il calendario dei lavori della commissione: nell’ordine del giorno della seduta di dicembre, infatti, come riporta il sito web Mashable, non c’è traccia dell’argomento. La riunione di dicembre rappresentava l’ultima opportunità per la commissione di rispettare i tempi previsti per l’emanazione delle norme entro li 2014.
Gigi Sohn, component dello staff del presidente Wheeler, aveva recentemente prospettato il rinvio, e richieste di prendere tempo erano arrivate alla commissione da più parti.
Rispetto ai due orientamenti che erano emersi fino a questo momento, quelli cioè di consentire le connessioni a due velocità, o di mantenere l’accesso alla rete alle stesse condizioni per tutti, si starebbe facendo strada una via di mezzo, un approccio cioè ibrido.
Secondo quanto anticipato da Mashable potrebbe profilarsi una soluzione in cui le connessioni dell’ultimo miglio, quelle tra gli utenti e gli internet service provider, potrebbero essere strettamente regolate secondo le regole della neutralità della rete, mentre potrebbero essere possibili accordi ad hoc diversi tra le telco e i giganti del settore.