Accessibilità, Catania: “In arrivo la carta dell’inclusione digitale”

Il presidente di Confindustria Digitale a Cor.Com alla vigilia di Handimatica, l’evento su disabilità e nuove tecnologie: “Tutti i siti devono essere accessibili. E’ una sfida sociale, ma anche economico-competitiva”. Bernardi (Asphi): “All’Agid chiederemo un consigliere ad hoc su questi temi”

Pubblicato il 26 Nov 2014

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Tre giornate di confronto, dal 27 al 29 novembre, sul tema dell’inclusione e della disabilità coniugate con le tecnologie Ict. Organizzate non in un centro convegni, ma nei locali di uno storico istituto professionale di Bologna, l’Aldini Valeriani Sirani, con più di duecento studenti, tutti volontari, che si sono messi a disposizione per aiutare nella logistica e assicurare il funzionamento della dotazione informatica necessaria per l’evento. E’ Handimatica 2014, la manifestazione, giunta alla decima edizione, organizzata da Fondazione Asphi Onlus e sponsorizzata, quest’anno per la prima volta, da Confindustria Digitale.

“Ogni anno mobilitiamo il cuore e la mente di molte persone – afferma Franco Bernardi, presidente di Asphi – creando un’occasione di incontro e di informazione, con la presenza di aziende che espongono i loro prodotti e i loro software legati al tema della disabilità, le istituzioni e i cittadini. Un settore in cui in cui sono inseriti a pieno titolo anche gli anziani, di cui secondo le statistiche almeno il 40% è portatore di una disabilità. Una novità importante di questa decima edizione è la presenza dei vertici di Confindustria digitale – continua – la presenza delle imprese è fondamentale, perché le imprese devono lavorare con il terzo settore e le istituzioni per produrre insieme un bene condiviso, che abbia come primo obiettivo dell’efficacia. Perché questo accada occorre sentire i diretti interessati”

E la presenza di Confindustria digitale, secondo il presidente Elio Catania, non è episodica, ma risponde a una logica precisa: “Il paese è in un momento cruciale, quello dell’attuazione dell’agenda digitale – sottolinea – Una parte fondamentale di questo processo è l’utilizzazione della potenzialità di Internet in tutti i settori: essere esclusi vuol dire non essere parte della società. Ci siamo resi conto che l’impegno che tutti stiamo mettendo e abbiamo messo sul tema dell’inclusione, per primi noi della filiera Ict, fino a ora non è stato sufficiente – afferma Catania – Si tratta di tecnologie che aiutano a chiudere il divario digitale per le persone anziane, e che possono aiutare in maniera significativa i portatori di disabilità. Per dare un segnale forte il nostro Consiglio generale sarà virtualmente a Bologna in teleconferenza, e una nostra delegazione, con me e 5 vicepresidenti sarà al convegno con il ministro Poletti per dare un senso concreto di presenza e di impegno. Inoltre venerdì, alla fine del consiglio di Confindustria digitale, sottoscriveremo una carta dell’inclusione digitale, dove ci saranno gli impegni che le imprese prendono a servizio del Paese, con tutte le loro competenze e capacità, per sviluppare una società inclusiva”.

Una delle prime questioni da risolvere sarà, secondo Catania, quella della piena accessibilità dei siti Internet: “Abbiamo fatto con Asphi una survey per misurare l’accessibilità dei siti – spiega – e abbiamo trovato una situazione a macchia di leopardo, con alcune eccellenze e altre aziende che hanno rilevato la necessità di migliorare. L’obiettivo è di arrivare ad avere tutti i siti, compresi quelli della PA, completamente accessibili. Al giorno d’oggi è inaccettabile che ci siano online siti non accessibili a tutti”.

Uno degli aspetti che misurano la sensibilità delle aziende verso i temi dell’inclusione è poi quello della formazione: “Come aziende della filiera – continua Catania – ci siamo resi disponibili a fornire le competenze dei nostri dipendenti per fare formazione digitale”.

Proprio rispetto alla formazione Asphi ha avviato diversi progetti con le università: “Al Politecnico di Torino abbiamo stimolato un corso di 60 ore su disabilità e tecnologie – spiega Bernardi – e con Bologna abbiamo messo in campo un’iniziativa analoga per sensibilizzare gli insegnanti. Da anni cerchiamo di formare sulla Lis, per favorire metodi di insegnamento che tramite le lavagna elettronica siano inclusivi degli alunni disabili. Quanto al mondo del lavoro, il nostro obiettivo è di valorizzare il mondo dei disabili nelle aziende, per dimostrare come con un corretto uso delle tecnologie quello che spesso viene considerato un costo sociale può trasformarsi in una straordinaria opportunità”.

Al convegno che giovedì sarà moderato da Elio Catania sarà presente tra i relatori anche Giuliano Poletti, ministro del Lavoro: “E’ stato invitato proprio per poter ascoltare le istanze del settore: è importante considerare tutti gli aspetti normativi che riguardano il lavoro per facilitare l’inserimento e la riqualificazione. Il ministro è molto sensibile a questo tema, in passato abbiamo lavorato insieme sui vaucher per gli evangelisti digitali, per riqualificare e non far sentire esclusi gli ultracinquantenni. Intervenire bene su questo settore significa mirare a un risultato non soltanto sul piano sociale, ma anche su quello economico-competitivo. Sarebbe importante poter contare su una legge che normi l’inclusione nel mondo del digitale”.

Le possibilità di accelerare ci sono, e alcune secondo i promotori di Handimatica richiederebbero interventi semplici: “Proporrei al direttore di Agid – sostiene Bernardi – di nominare nel comitato di indirizzo dell’Agenzia per l’Italia digitale una persona che sia incaricata di monitorare esclusivamente le ricadute sull’accessibilità di ogni decisione”.

E se, come spiega Franco Barbieri, nei dieci anni che hanno segnato il percorso di Handimatica l’attenzione verso i temi della disabilità e dell’inclusione è sensibilmente aumentata, secondo Elio Catania c’è ancora molto da fare: “Serve tolleranza zero su queste cose – conclude – I progressi ci sono, ma questa è l’ora di vedere impegni concreti da parte delle aziende e dell’intero settore produttivo del paese. E’ il momento di tirarsi su le maniche: dobbiamo tutti fare di più”.

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