Per la società umbra del wi-max Ariadsl è stata una combattuta
assemblea societaria a cambiare le carte in tavola e a sancire un
cambio ai vertici che ha soddisfatto gli azionisti. I soci hanno
allontanato David Gilo, ex banchiere di Goldman Sachs, fino ad
allora vera anima dell’azienda e presidente del cda, e deciso di
mettere al vertice di Ariadsl Abraham Morris, banchiere di Goldman
Sachs, Christian De Conti e l’argentino Gonzalo de Lussarreta. A
questo punto, in base a quanto ricostruito da MF, gli azionisti
della scatola di controllo olandese hanno deciso di riavviare i
motori di Ariadsl con iniezioni di capitale graduali in modo da far
ripartire anche il finanziamento bancario.
A quella fatidica assemblea del cda, lo scorso 5 febbraio, secondo
MF, Gilo ha partecipato solo in audioconferenza, mentre la
presidenza è stata assunta dall’amministratore delegato Mario
Citelli. L’assise non aveva un ordine del giorno, ma Citelli ha
proposto di deliberare sulla revoca per giusta causa dello stesso
Gilo e dimissioni sue e del consigliere Andrea Rossi.
La storia della società umbra è caratterizzata da piani ambiziosi
e intricate vicissitudini. Da Todi, Ariadsl aveva lanciato la sfida
ai big delle telecomunicazioni, con l’idea di arrivare, usando la
tecnologia wi-max per la banda larga senza fili, dove Telecom e gli
altri non offrivano servizi. Ma dopo aver comprato all’asta per
50 milioni il diritto a usare le frequenze wi-max su quasi tutto il
territorio nazionale, l’azienda non è riuscita a decollare. Il
culmine della crisi è arrivato alla fine dello scorso anno, quando
Ariadsl ha subito il blocco dei pagamenti.
La società, guidata ancora da Davidi Gilo, aveva ottenuto una
linea di credito di 75 milioni di Unicredit, legata però a una
nuova iniezione di mezzi freschi per una quarantina di milioni da
parte dei soci. Ma i fondi di Goldman e la russa Icon, i due
principali soci di Ariadsl bv (la scatola olandese che controlla
l’operatore wi-max italiano), hanno frenato sulla
ricapitalizzazione. E’ stata questa decisione a mettere in crisi
i rapporti tra Gilo e i partner ai quali il banchiere
italo-israeliano aveva venduto nel 2008 le quote di Ariadsl e a
portare alla “defenestrazione” del 5 febbraio.
Con la nuova infusione di capitali, la società sarà probabilmente
in grado di rimettersi in marcia e rispettare gli obblighi di
copertura imposti dal bando. La scadenza per completare la rete di
antenne è fissata per la fine dell’anno – una vera “corsa
contro il tempo”, scrive MF. Ariadsl ha scelto come advisor
finanziario Ubaldo Livolsi, ex amministratore delegato Finivest,
mai entrato, sembra, aggiunge il quotidiano finanziario, nel board
della scatola di controllo olandese. “Così come non è mai stato
ufficializzato il ruolo dell’ex Ad di Telecom Riccardo Ruggiero,
spesso indicato come consulente di Ariadsl. Sarebbe stato proprio
Ruggiero a portare in dote l’accordo tra la società del wi-max e
Telecom Italia per condividere gli investimenti nel wimax, accordi
finiti sul tavolo di Antitrust e Agcom”.