PUNTO DI VISTA

L’inesorabile evoluzione dello spam

Piero Laporta: l’invio di posta indesiderata, un tempo aggressivo, è stato parzialmente depotenziato dalla capacità di intercettazione dei sistemi di gmail

Pubblicato il 01 Dic 2014

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Col 60esimo compleanno divenni sorvegliato speciale di misteriose cerchie cibernetiche. Da allora sono trascorsi quattro anni e per tre fui bombardato da proposte d’acquisto, attraverso i canali di gmail. Sebbene mi guardassi bene dal rispondere, fino al 63esimo compleanno lo spam fu inondato di messaggi che proponevano strani prodotti, il cui nome era scritto sempre in modo differente da un giorno all’altro, messaggio dopo messaggio, anche nello stesso giorno e col medesimo mittente: C-i-al-i-s, nel rigo successivo V,i ,ag,,ra. Dopo poche ore diventavano C..ia..l.i.s o via—gr—a, seguiti da tutte le altre combinazioni con virgole e punti, arricchiti di suadenti spiegazioni sui benefici che ne avrebbe tratto la mia affettività se ne avessi ordinato almeno una confezione. Devo dire che la capacità d’intercettazione dello spam di gmail m’affascinò, parendomi più agguerrita di quella della Raf contro i bombardieri tedeschi.

Non uno dei suggestivi messaggi in questione approdò mai nella posta in arrivo, affogato sempre entro una moltitudine che promettevano guadagni favolosi senza lavorare e vincite sicure alla lotteria. Non ho mai risposto allealle mail sgrammaticate con le quali mi si chiedono Id e password di account bancari. Da un anno tuttavia le offerte di farmaci sono cessate. Sono sgomento. Sebbene non abbia risposto e non intendessi farlo, mi domando perché mi reputino indegno di tali proposte; cosa hanno letto nelle pieghe del mio silenzio da indurli a desistere? Forse è l’inesorabile protocollo del 64esimo anno. La cosa più dura, secondo Elias Canetti, è tornar sempre a scoprire ciò che si sa. Ma egli non aveva il web, dopo tutto.

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