Il Parlamento europeo e il Consiglio Ue, di comune accordo, hanno da poco formalizzato la nomina di Giovanni Buttarelli come Garante europeo della protezione dei dati e Wojciech Rafał Wiewiórowski come garante aggiunto, entrambi per la durata di cinque anni. Questo passaggio formale – si legge in una nota del Consiglio – ha sancito l’inizio del loro mandato a partire dal 4 dicembre.
Il Garante europeo della protezione dei dati ha il compito di garantire il rispetto da parte delle istituzioni e degli organi dell’Ue dei diritti fondamentali e delle libertà delle persone fisiche, in particole tutelandone la privacy. Il Garante aggiunto assiste il Garante nei suoi compiti e lo sostituisce in caso questi sia assente o impossibilitato a svolgerli.
L’impegno di Buttarelli, come lui stesso ha dichiarato, sarà portare a termine nei prossimi mesi, insieme alla Commissione europea, una riforma 2.0 della protezione dei dati “che cambierà la società dell’informazione e che avrà effetti almeno fino al 2030”. Questo “l’impegno più importante” del nuovo Garante, da oggi alla guida di un’istituzione Ue che egli stesso definisce “giovane e fragile”.
Nell’assumere l’incarico Buttarelli ha sottolineato che oggi, davanti al fenomeno ‘big data’ e ai rapidi sviluppi delle nuove tecnologie, “occorrono regole orientate al futuro, bilanciate, ragionevoli e destinate ad assicurare la tutela effettiva e non burocratica della privacy”. La riforma, ha aggiunto il nuovo Garante europeo, “non riguarda solo i diritti della persona, ma anche l’assetto di tantissimi interessi pubblici e privati.
L’informazione può portare molti benefici ma anche molti rischi se non è gestita con trasparenza”. Gli interventi da realizzare sono quindi “importanti per la società nel suo complesso”.
Nel giorno del suo insediamento nel nuovo incarico Buttarelli, già da anni vice-Garante, ha ringraziato le autorità che gli hanno dato “fiducia” per un “mandato importante in un momento importante”. Ha constatato inoltre che la sua nomina “può costituire un segnale forte per rafforzare la rappresentanza italiana nelle istituzioni internazionali” dimostrando che “il sistema Italia può funzionare bene”.
Una settimana prima, ad ulteriore conferma della stima, autorevolezza e del prestigio che godono, a livello europeo, le istituzioni italiane che si occupano di privacy, c’era stata invece l’elezione di Antonello Soro, attuale Presidente dell’Autorità italiana garante della privacy, a Vicepresidente del Gruppo dei garanti europei.
Questo Gruppo (WP Art.29) è stato istituito dalla direttiva 95/46 sulla tutela della riservatezza ed è un organismo consultivo e indipendente, composto dalle Autorità privacy designate da ciascuno Stato membro, dal Supervisor europeo (EDPS), nonché da un rappresentante della Commissione Europea. Il WP Art.29 è attualmente presieduto dal Presidente dell’Autorità Garante francese, Isabelle Falque-Pierrotin.
Fra i compiti più rilevanti del Gruppo vi sono quelli di esaminare le questioni attinenti all’applicazione delle norme nazionali di attuazione della direttiva; di formulare pareri sul livello di tutela nella Comunità e nei paesi terzi; di consigliare la Commissione in merito a misure da prendere ai fini della tutela dei diritti e delle libertà; di formulare di propria iniziativa raccomandazioni su qualsiasi questione riguardi la protezione dei dati personali nella Comunità.
Sia il garante europeo Buttarelli che quello italiano Soro, parteciperanno, insieme a Stefano Rodotà, al convegno che l’Associazione nazionale forense organizzerà a Roma, in occasione della Giornata europea degli avvocati, il prossimo 10 dicembre.