IL CONVEGNO EIT ICT LABS

Cyber security, per i player la sfida ora è “fare sistema”

L’Italia deve mettere le conoscenze a fattor comune per una risposta “strutturata” alle minacce. Intanto l’Europa può recuperare una leadership digitale sviluppando tecnologie per l’identità digitale e sistemi sicuri progettati ad hoc

Pubblicato il 11 Dic 2014

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Cyber security, tecnologie e scenari: questo il tema al centro della prima tavola rotonda, moderata dal giornalista Alessandro Longo, responsabile editoriale di Agendadigitale.eu, all’interno del convegno “Cyber Security & Privacy: come garantire la sicurezza senza ledere la privacy?” organizzato da EIT ICT Labs in media partnership con CorCom.

Bruno Crispo, Professore Associato, Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione, Università di Trento: “Nella privacy e nella sicurezza digitale la consapevolezza è ancor più necessaria della regolamentazione. L’approccio europeo di fare una legge laddove c’è un problema da risolvere non sempre è efficace. L’Europa ha perso la leadership nel mobile, ora non deve perdere il prossimo treno: dobbiamo lavorare sul tema dell’identità digitale trovando soluzioni nuove, password o certificati digitali sono tecnologie vecchie. L’Europa potrebbe persino pensare a tecnologie, hardware e software, proprietarie, sicure by design“.

Rita Forsi, Direttore Istituto Superiore delle Comunicazioni e delle Tecnologie dell’Informazione, Ministero dello Sviluppo Economico: “Il Cert nazionale è attivo e funzionante da giugno, anche con un sito Internet; servirà da snodo verso altri Cert nazionali ed esteri con compito di difesa, prevenzione e sensibilizzazione. Questa è una buona notizia per cittadini e imprese. Ora il prossimo obiettivo è fare sistema: mettere a fattor comune le eccellenze italiane e le conoscenze di PA e imprese sui temi della cyber sicurezza”.

Rocco Mammoliti, Chief Information Security Officer, Poste Italiane: “La protezione di identità e dati personali è fondamentale, perché le minacce sono tante e in continua evoluzione: un malware ogni 6 secondi su terminali fissi, un malware ogni 6 minuti sui sistemi mobili – l’impatto è enorme perché gli utenti migrano sempre più su mobile. Per questo Poste è impegnata sui temi della sicurezza anche con collaborazioni con enti di ricerca. La chiave sarebbe migliorare l’intero sistema per identificare tempestivamente le minacce e avere un meccanismo di scoperta e risposta strutturato. Occorrerebbe anche sviluppare applicazioni e servizi sicuri by design“.

Roberto Pittia, CEO, Cryptobrand: “La crittografia è uno strumento fondamentale per garantire la sicurezza; ad esempio in ottica anti-contraffazione è molto efficace e può contare su tecnologie sempre più avanzate. Cryptobrand collabora tra gli altri con EIT CT Labs sull’uso della crittografia per la certificazione dei documenti (dai bollettini postali ai diplomi di laurea) e per la certificazione dei prodotti, per garantire il tracciamento della filiera”.

Davide Varesano, Chief Operations Officer, Emaze Networks: “La Internet of Things rende ancora più urgente il tema della sicurezza, ma siccome oggetti e persone sempre connessi vogliono accedere sempre e ovunque ad applicazioni e servizi occorrerà trovare un difficile equilibrio tra disponibilità e sicurezza. Nella IoT la sicurezza e la confidenzialità sono ancora importanti ma anche integrità e disponibilità assumono un nuovo rilievo, come dimostrano le applicazioni per i settori sanità e automotive”.

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